Sanità, Lacorazza: serve un cambiamento vero

“Le vicende della sanità, come quelle del petrolio e dei trasporti, hanno determinato fratture con la maggioranza a sostegno del governo regionale. Si parte anche da limiti ed errori se si vogliono cambiare davvero politica e politiche”

&ldquo;Quello delle nomine in sanit&agrave; &egrave; un campo delicato; esprimere opinioni o posizioni che attengono alle scelte della Giunta regionale pu&ograve; esporre a diverse considerazioni. Ci&ograve; su cui vorrei riflettere &egrave; la nomina del direttore generale dell&#39;Azienda ospedaliera regionale San Carlo. Lo faccio dopo che la stagione dei commissariamenti, anche quelli last minute, volge al termine anche grazie all&#39;abnegazione e alla responsabilit&agrave; del dott. Giuseppe Montagano che per pochi mesi ha diretto l&#39;Azienda sanitaria locale di Matera, peraltro risultato idoneo, insieme a Massimo Sergio Molinari e Joseph Polimeni, per nomina di direttore generale&rdquo;. E&rsquo; quanto dichiara il consigliere regionale Piero Lacorazza (Pd).<br /><br />&ldquo;Lo faccio oggi &ndash; prosegue Lacorazza – rileggendo e mettendo in fila gli atti pi&ugrave; significativi. Con Dgr n. 492 dell&#39;8 giugno 2018 &egrave; stato indetto un avviso pubblico di selezione aperto ai cittadini che abbiano ottenuto l&#39;inserimento nell&#39;elenco nazionale degli idonei alla nomina di direttore generale. Gli avvisi sono stati fatti in maniera separata per Azienda Sanitaria locale di Potenza (Asp), Azienda sanitaria locale di Matera (Asm) e Azienda ospedaliera regionale (Aor) San Carlo di Potenza. Con Dgr n. 860 del 28 agosto 2018 &egrave; stata nominata la commissione per effettuare la procedura selettiva dalla quale per l&rsquo;Aor San Carlo sono risultati idonei Massimo Barresi, Angelo Cordone e Giuseppe Spera. Con Dgr n. 1221 del 16 novembre 2018 &egrave; stato nominato direttore dell&#39;Aor San Carlo Angelo Cordone che ha rifiutato. In lizza per la nuova nomina erano rimasti due soli nomi: il campano Massimo Barresi e il lucano Giuseppe Spera.<br /><br />Ho ricostruito il contesto poich&eacute; mi ha incuriosito molto leggere la dichiarazione del consigliere regionale Gianni Leggieri, monca del finale, per il quale sarebbe stata opportuna pi&ugrave; chiarezza. Se due erano i nomi in corsa e l&rsquo;emanazione di un altro bando sarebbe stata una scelta dubbia amministrativamente e non percorribile a distanza di pochi mesi su chi sarebbe dovuta cadere la scelta? O ora dopo le elezioni regionali il perimetro era abbastanza definito. Quindi se non &egrave; zuppa &egrave; pan bagnato ed anche io, come Gianni Leggieri, mi pongo una domanda ora, non dopo la nomina di Angelo Cordone: perch&eacute; non &egrave; stato scelto Giuseppe Spera?&rdquo;<br /><br />A parere di Lacorazza &ldquo;siamo in una fase di transizione molto delicata, avviata dalla legge regionale n. 2/2017 che, come previsto e per questo da me non votata, sta creando grandi difficolt&agrave; per una riorganizzazione sbilenca e senza un Piano sanitario; questa ridefinizione degli assetti aziendali &egrave; stata anche un presupposto di continuit&agrave; nella scelta del commissario Rocco Maglietta gi&agrave; direttore dell&#39;Aor San Carlo. Non mi si dica che la riorganizzazione &egrave; completata poich&eacute; per effetto di un mio emendamento alla legge regionale 2/2017, passato dal Consiglio regionale, l&rsquo;approvazione del Piano sanitario regionale sarebbe dovuta avvenire entro il 31/12/2017.&nbsp; La questione &egrave; molto pi&ugrave; profonda e riguarda il sistema sanitario regionale e come si organizza la pi&ugrave; efficace risposta ad una domanda di salute sempre pi&ugrave; complessa e diversificata: o era sbagliata la legge regionale n. 2/2017 o la nomina del commissari per il 2018 o quella dei direttori generali ora. Mi riferisco a scelte politiche, ad un disegno strategico di cui non si comprende il fine; tutto ci&ograve; viene fatto in condizione &#39;straordinaria&#39; del governo della Regione. Ne parlo con chiarezza e senza infingimenti poich&eacute; come la questione petrolio (decreto Sblocca Italia e referendum 17 aprile 2016) e trasporti (non ho votato il piano regionale) la vicenda sanit&agrave; (con voti in dissenso anche quando rivestivo la carica di Presidente del Consiglio regionale) ha determinato punti di frattura con l&#39;attuale maggioranza a sostegno del governo regionale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Partire dal riconoscere alcuni limiti ed errori ragionando insieme su come superarli &ndash; conclude Lacorazza – sarebbe un buon passo per rinnovare politica e politiche in vista delle prossime elezioni regionali. &Egrave; necessario mettere in atto un cambiamento vero, abbattere liste di attesa e dare sempre maggiore qualit&agrave; alle prestazioni sanitarie, sbloccare il turn over, potenziare il servizio emergenza urgenza e la medicina territoriale ricostruendo un migliore equilibrio tra centri e periferie. Non devo aggiungere altro perch&eacute; la mia attivit&agrave; consiliare in questa legislatura va esattamente in questa direzione; atti e carte alla mano&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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