Sanità, audizione di Franconi in quarta Commissione

L’assessore alla sanità e il dirigente generale del dipartimento Politiche della persona, Pafundi hanno fornito chiarimenti sulla tempistica per la redazione del nuovo piano sanitario regionale e sull’unità di valutazione dei bisogni riabilitativi

Seduta della quarta Commissione Consiliare (Politica Sociale) interamente dedicata ad argomenti di carattere sanitario. L&rsquo;assessore alla sanit&agrave;, Flavia Franconi, durante la sua audizione ha fornito delucidazioni in merito a richieste di chiarimenti avanzate dal consigliere Polese (Pd) sulla tempistica del piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunit&agrave; per il triennio 2018/2020 che, cos&igrave; come detta la legge regionale n. 2 del 12 gennaio 2017, dovrebbe essere adottato entro il prossimo 30 giugno. La Franconi ha spiegato che &egrave; in corso di definizione la firma della convenzione con l&rsquo;universit&agrave; Bocconi di Milano. &ldquo;Come dipartimento abbiamo fornito tutti i dati necessari rispetto al piano sanitario precedente e sono iniziate le call conference al fine di stipulare una prima bozza di piano&rdquo;. &ldquo;Per quanto riguarda il servizio di Elisoccorso regionale &ndash; ha precisato – si sta provvedendo ad effettuare sopralluoghi nei comuni lucani al fine di verificare se vi sono ostacoli di natura fisica nelle aree individuate per l&rsquo;atterraggio e decollo. L&rsquo;orientamento &egrave; di dotarci di un parco macchine moderno ed efficace, potenziando le ambulanze medicalizzate di soccorso territoriale sono, infatti, in via di acquisizione 15 nuove ambulanze&rdquo;.<br /><br />Si &egrave; passati poi all&rsquo;altro punto all&rsquo;ordine del giorno, il trattamento delle persone con disabilit&agrave; rilevanti da sottoporre all&rsquo;unit&agrave; di valutazione dei bisogni (Uvbr), argomento diventato oggetto di una interrogazione presentata dal consigliere regionale Achille Spada (Pd) condivisa dal consigliere Aurelio Pace (Gm). L&rsquo;interrogazione, su invito del consigliere Spada non presente ai lavori della commissione,&nbsp; &egrave; stata illustrata dal presidente della quarta Commissione consiliare, Luigi Bradascio, che si &egrave; soffermato sui criteri adottati dall&rsquo;Uvbr per le dimissioni di tali pazienti e sui dati complessivi relativi alle dimissioni effettuate, nonch&eacute; sul rapporto tra dimissioni e nuovi ingressi. I quesiti posti dall&rsquo;interrogazione riguardano anche le strutture o i servizi a cui vengono affidati i pazienti oggetto di dimissioni, i progetti riabilitativi applicati dalla struttura di provenienza e i requisiti di accesso ai vari regimi di trattamento del tipo: domiciliare, semi residenziale o residenziale.<br />Il consigliere Pace nel condividere i quesiti formulati nell&rsquo;interrogazione presentata dal collega Spada, ha manifestato disappunto sul fatto che, &ldquo;come evidenziato da diverse famiglie, i progetti riabilitativi per i pazienti dimessi rimangono a completo carico delle famiglie, costrette a barcamenarsi tra fatiche e disagi quotidiani e, adesso anche a sostenere spese di non poco conto&rdquo;.&nbsp; &ldquo;Quale sostegno viene dato alle famiglie che vivono situazioni tanto difficili &ndash; ha concluso Pace – possiamo parlare, in questa delicata questione, di risparmio&rdquo;?<br /><br />Alla sollecitazione del consigliere Michele Napoli (Pdl-Fi) di assicurare un&rsquo;attivit&agrave; di controllo e vigilanza sui trattamenti alle persone con disabilit&agrave; rilevanti a prescindere dai costi specifici delle prestazioni, il dirigente generale del dipartimento Politiche della persona, Donato&nbsp; Pafundi, ha risposto che &ldquo;l&rsquo;attivit&agrave; di vigilanza &egrave; di competenza del sistema sanitario regionale. Le aziende sanitarie provvedono ad effettuare controlli in merito all&rsquo;appropriatezza per tipologia di prestazione offerta ai soggetti che ne hanno bisogno, queste sono prestazioni di natura riabilitativa che hanno un progetto e un piano di recupero ben preciso per il paziente e che prevedono un ingresso e un termine dell&rsquo;attivit&agrave; che &egrave;, in questo caso, di natura sanitaria. Non &egrave; un problema di risorse economiche o di risparmi atteso che le aziende sanitarie regionali presentano situazione di equilibrio di bilancio ma &egrave; una tematica attinente all&rsquo;appropriatezza delle prestazioni erogate&rdquo;.&nbsp;<br /><br />&ldquo;L&rsquo;obiettivo su tale questione – ha spiegato l&rsquo;Assessore &ndash; &egrave; di evitare sicuramente generalizzazioni e di giungere a linee di indirizzo che garantiscano criteri di valutazione omogenei su tutto il territorio regionale&rdquo;.<br /><br />Il presidente della quarta Commissione, Luigi Bradascio, ha, poi, sollecitato l&rsquo;assessore alla Sanit&agrave; a prestare la dovuta attenzione su un&rsquo;altra questione altrettanto delicata, quella riguardante gli interventi in materia di diagnosi, cura e sostegno delle persone con disturbi dello spettro autistico. La Franconi ha spiegato che &ldquo;negli extra Lea sono stati inseriti tre metodi per la cura dell&rsquo;autismo, metodi per i quali &egrave; previsto un rimborso per le famiglie che usufruiscono di queste prestazioni riabilitative. Nel nuovo decreto ministeriale Lea, appena pubblicato, sono stati inserite le cure per l&rsquo;autismo e quindi verr&agrave; superato l&rsquo;ostacolo del rimborso e del limite reddituale&quot;.<br /><br />Erano presenti ai lavori della Commissione oltre al presidente Bradascio (Pp), i consiglieri Miranda Castelgrande, Polese e Lacorazza (Pd), Pace e Romaniello (Gm), Napoli (Pdl-Fi), Perrino (M5s) e Rosa (Lb-Fdi).<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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