Un delitto che mutò le sorti del Belpaese. Domani sera a San Severino Lucano, Ulderico Pesce presenta “Moro: i 55 giorni che cambiarono l'Italia”, scritto a quattro mani con Ferdinando Imposimato. Lo rende noto il Comune del piccolo centro del Pollino. Il racconto parte dai tragici fatti del 16 marzo 1978 con il rapimento di Moro e l’uccisione dei 5 uomini della scorta. Raffaele Iozzino fu unico che, prima di morire, riuscì a sparare due colpi di pistola contro i terroristi. Alla Cresima, aveva avuto in regalo dal fratello Ciro un orologio col cinturino in metallo. E quella mattina del 16 marzo, Ciro era a casa e vide in tv l’immagine di un lenzuolo bianco che copriva un corpo. Spuntava solo il braccio con l’orologio della Cresima. Questa è l’immagine emblematica che ricorre più volte nelle video proiezioni, la radice prima del dolore di Ciro, protagonista dello spettacolo. Un dolore che diventa rabbia e lo spinge a rintracciare il giudice Imposimato, titolare del processo, al quale chiede di sapere la verità.