Il consigliere regionale del Pdl critica invece il Comune ed invita a raccogliere “il richiamo di Monsignor Superbo che ha fatto esplicito riferimento all’importanza della formazione dei giovani”
"Tanti momenti di festa hanno composto il mosaico del programma per la celebrazione del Santo Patrono di Potenza. La stragrande maggioranza degli appuntamenti è stata voluta e organizzata dalle Associazioni Culturali cittadine che da qualche anno si prodigano per la buona riuscita della manifestazione. Un plauso va a tutte, considerato che senza di loro, insufficiente sarebbe stato l’apporto organizzativo dell’amministrazione comunale potentina. Il Comune ha semplicemente coordinato le attività cercando di regalare sempre 'un posto in prima fila' al sindaco che, in buona sostanza, in rappresentanza dell’esecutivo cittadino poco ha investito per questa importante festa". E' l'opinione del consigliere regionale Michele Napoli, per il quale "a dirla tutta, li dove il Comune è intervenuto direttamente si è registrato il fallimento. La nostra attenzione è caduta sulla scadente accoglienza riservata agli ambulanti extracomunitari, alla carenza dei servizi per quanti da fuori città hanno voluto partecipare alla festa, al modo di rattoppare le strade sulle quali si è snodata la processione. Sabbia per chiudere i fossi, sperpero di risorse per manodopera e materiali che dureranno quanto la vita di una farfalla".
"Ecco il motivo – aggiunge l'esponente del Pdl – per il quale va esaltata l’opera dei tanti volontari che con le loro organizzazioni hanno animato la città nei giorni che hanno preceduto il 30 maggio. Una sana competizione si è innescata fra le varie Associazioni, ognuna ha esaltato un momento legato alla solenne festa di San Gerardo Vescovo donando alla città un’allegria collegata alla rievocazione di importanti momenti della nostra storia cittadina. Di certo vi sono stati momenti dei festeggiamenti che andranno rivisti e corretti. Sulla scorta dell’esperienza ormai maturata si dovrà evitare che l’eccesso di euforia sfoci in degenerazione che, spesso, compromette la buona riuscita della festa patronale. Sono episodi gravi ma facilmente individuabili che gli organizzatori sapranno e dovranno evitare per il futuro. Va corretto il comportamento di alcuni giovani, va trasmesso loro il valore della salvaguardia del bene comune. Bisogna far capire che i canoni della civiltà servono a identificare una comunità e renderla di conseguenza esempio per quanti volessero imitare certi aspetti della vita sociale potentina".
A parere di Napoli, inoltre, "va fatto nostro il richiamo di Monsignor Agostino Superbo che nell’omelia della messa celebrata in chiusura della processione del Santo Patrono ha fatto esplicito riferimento all’importanza della formazione dei giovani che in futuro saranno il riferimento della nostra società. Bisognerà seguire con attenzione tutti i passaggi del Sinodo dei Giovani, aiutare quanti vi partecipano a propagarne le buone intenzioni in modo da porre basi solide per costruire una generazione sulla quale poter contare negli anni a venire. Importante sarà l’apertura della politica e dei suoi uomini in tale contesto, solo così si potrà crescere tutti insieme con una forte unità di intenti, quella che mette le giovani generazioni al centro del progetto legato al domani".