"Dopo l’8 Marzo e la giornata internazionale dedicata alla donna, la Commissione pari opportunità del Centro Democratico vuole proseguire il clima di attenzione in relazione ad un importante anniversario.
Era il 10 Marzo 1946 e, per la prima volta in una nazione ancora segnata dal dopoguerra, le donne italiane si allontanavano dal focolare domestico per recarsi alle urne. Per la prima volta, mosse da entusiasmo e senso di responsabilità, esercitavano il diritto di voto. La guerra e la resistenza, dunque, stavano cambiando la natura della democrazia e la natura della sfera privata e della sfera pubblica.
Una data importante non solo per ricordare, ma anche per riflettere su quanta strada ancora le donne devono fare per la vera affermazione della vita paritaria. Il processo di crescita, iniziato da battaglie lontane e rigorose, è ancora tutto in divenire". Lo afferma Luisa Rubino, Commissione pari opportunità del Centro democratico.
"Sono trascorsi settanta anni dalla conquista del suffragio universale e la società, oggi, ci rimanda realtà di donne ancora troppo discriminate nel mondo del lavoro, più esposte alla violenza rispetto agli uomini e meno presenti nelle istituzioni politiche.
Recentemente la Presidente della Camera, ha citato la Basilicata come esempio di arretratezza in tema di rappresentanza di genere nelle istituzioni locali: una regione, ha affermato, dove “la voce delle donne non c’è”.
Il mondo della politica è ancora lontano dal considerare la rappresentanza di genere un dato naturale e scontato e, se progressi ci sono stati nell’arco degli anni, sono il risultato della introduzione di specifici obblighi di legge, spesso inspiegabilmente disattesi. Norma e prassi, infatti, non camminano di pari passo: una distanza grave che di sovente Tar e Consiglio di Stato sono chiamati a risolvere.
A riguardo ne è un esempio la composizione della giunta del Comune della città di Potenza, viziata di illegittimità a fronte della mancata applicazione del principio di parità di genere e silente dinanzi alle sollecitazioni di intervento in tal senso.
Realtà, le nostre, che tradiscono la storia, le conquiste e le lotte delle madri costituenti.
Per questo, oggi come allora, il traguardo tagliato nel 1946 costituisce l’occasione per nuovo impulso verso la sostanziale democrazia paritaria".
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