Le Rsu Cgil dell’Arpab, Andrea Genovese, Elio Scavone, Maria Lucia Summa esprimono, in un comunicato stampa, la propria solidarietà “ai colleghi vincitori di concorso nel 2011, attualmente impiegati a tempo determinato presso l’Arpab e da domani costretti a rimanere a casa per un vincolo normativo (L’art. 41 del D. L. 66/2014) di cui sono vittime. Il decreto legge citato prevede che gli Enti, per procedere ad assunzioni di qualsivoglia tipo, devono aver rispettato dei tempi medi di pagamento delle fatture ai fornitori nell’anno 2015, fatture relative all’anno 2014. Termine quasi certamente non rispettato in Arpab vista la tardiva approvazione del Bilancio 2014”.
La situazione di questi cinque lavoratori rappresenta un discrimine rispetto alle attenzioni ed alle soluzioni che il Governo Regionale trovò in una analoga situazione verificatasi nel 2011. Per salvaguardare il diritto al lavoro del personale Agrobios, infatti, nel dicembre 2011 venne inserito un apposito articolo (art. 27 della L.R. n.17/2011) della finanziaria regionale che autorizzava il trasferimento del personale Agrobios parte in Arpab e parte in Alsia, mediante cessione di ramo di azienda, in assenza di pubblico concorso e con contratto privatistico. A ciò si aggiunga il caso, recente, del personale precario ALSIA è stato stabilizzato da parte della Regione.
Della serie il diritto al lavoro è più diritto per alcuni che per altri.
Dunque, perchè nella medesima condizione, nonostante i lavoratori in parola siano vincitori di concorso pubblico, nessuna azione e/o interveneto risolutivo viene messo in campo dalla Regione Basilicata? Non sarà forse che, il numero inferiore di dipendenti, 5 contro i 53 dell’exAgrobios, muove poche leve e stimola minore interesse per la Giunta ed il Consiglio Regionale?
L’applicabilità del vincolo normativo (D. L. 66/2014) che ostacola l’assunzione dei cinque vincitori di concorso, dovuta alla tardiva approvazione del Bilancio di Previsione Arpab 2014, è anche – scrivono i sindacalisti – quota parte addebitabile al mancato controllo della Regione Basilicata.
Eppure, nel Consiglio Regionale del 07.09.2015 settembre 2015 in cui si è discussa l’approvazione della recente legge n. 37/2015 di riordino dell’ARPAB si era dato indirizzo all’assunzione di questi dipendenti.
Alla luce di quanto detto, visto il ruolo paritario di garante del diritto al lavoro che la Regione dovrebbe esercitare, a nostro avviso corre l’obbligo che la stessa si attivi celermente per individuare un’azione normativa risolutiva che permetta a tali dipendenti di esercitare un diritto riconosciuto per concorso pubblico e, così, di continuare ad assolvere le funzioni che per quasi tre anni hanno eseguito con abnegazione in Agenzia”.
bas04