Rotondella,seminario Alsia su agroalimentare biologico

Sulle “Nuove forme di distribuzione per l’agroalimentare bio”, si è svolto di recente a Rotondella Centro, presso la Sala consiliare “Antonio Bianco” il seminario promosso dall’Alsia nel quadro delle attività di informazione e divulgazione, in collaborazione con l’assessorato all’agricoltura del centro jonico.

Sono  35 le aziende rotondellesi (gestite da giovani) – spiega una nota del Comune –  iscritte al repertorio regionale del settore (2008). Giuseppe Mele (Alsia), coordinatore del convegno, nell'introduzione ha affermato che Rotondella rappresenta un centro che si propone in maniera propositiva verso il nuovo, con scelte ampiamente dimostrate dalla presenza di un parco eolico e dell’avviata sperimentazione di impianti ad energia solare.
Relazione di Giovanna Cosentino che insieme a Giovanni Quaranta (DITEC-Università della Basilicata) ha curato lo studio sulle “Forme emergenti di distribuzione agroalimentare” nella nostra regione. Si tratta  di dati che – a suo parere –  evidenziano la complessità del settore in una piccola dimensione territoriale che deve fare i conti con la globalizzazione dei sistemi produttivi e distributivi che ha finito con il generare filiere lunghe. A questa realtà occorre contrapporre l’alternativa rappresentata dalle filiere corte dove si giunge al consumatore con passaggi molto semplici e soprattutto con un prodotto di qualità, garantito da controlli diretti e non ottimizzati solo su alcuni campioni.
Su “L’evoluzione e le tendenze nelle forme di acquisto e distribuzione agroalimentare-bio” è intervenuto Claudio Buzzoni (Presidente della Coop. “Le Strade del Fresco”) che ha trattato dell’esperienza sviluppata a Milano, esperienza che potrebbe essere potenziata ed estesa come modello ad altre realtà. Per Buzzoni, “Le Strade del Fresco” è un’iniziativa che ha rappresentato un’autentica rivoluzione culturale creando un patto sociale tra produttori e consumatori, non più antagonisti, generando nel concreto un controllo sui canali di vendita, sull’offerta, sulla qualità e sul prezzo.
“Occorre cambiare -ha sottolineato Buzzoni- la percezione del valore e del ruolo sociale del contadino che si pone come soggetto differente rispetto a chi vuole applicare all’agricoltura il modello industriale”.
Michele Monetta, ha illustrato l’esperienza avviata in Basilicata nella prima metà degli anni ’90 con la nascita di CoProBio Lucano (dove ricopre il ruolo di presidente), fornendo prodotti alle mense-bio e collaborando con i GAS (Gruppi Acquisti Solidali).
“Quello dei GAS –ha sottolineato- è un mercato importante sia perchè rappresenta circa il 40% del nostro fatturato e sia per la disponibilità di liquidità finanziaria che genera rispetto alle mense-bio dove il pagamento delle forniture ha tempi abbastanza lunghi”. CoProBio Lucano non fornisce la GDO e sta sperimentando la forma di vendita diretta attraverso internet e con consegna in brevissimo tempo dei prodotti tramite corriere.
“Questo sistema –ha concluso Monetta- lascia intravedere ottime potenzialità e potrebbe accelerare lo sviluppo dell’azienda”.
A seguire – conclude la nota –  un lungo ed interessante dibattito al quale hanno partecipato vari operatori del settore bio della Basilicata e della vicina Campania.

BAS 05

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