Rotondella: “U Pastizz’ R’tunnar” riconosciuto prodotto tipico

Con la denominazione “U Pastizz’ R’tunnar”, questo prodotto da forno ottiene il riconoscimento di prodotto tipico da parte della Regione Basilicata e del Ministero e viene inserito tra i 77 prodotti tradizionali della nostra regione.
E’ stato, quindi, inserito nell’Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali”, uno strumento quest’ultimo soggetto a revisione periodica (quella di quest’anno è l’11ma), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.159 dell’11 luglio (Suppl. ord. N.167).
“E’ un importante riconoscimento -ha sottolineato l’assessore allo sviluppo rurale di Rotondella, Vincenzo Montesano – che segna anche l’avvio di diverse iniziative tese a valorizzare questo prodotto, dalla messa a punto di un Disciplinare di produzione, all’elaborazione ed adozione di un marchio che dovrà essere utilizzato solo gli operatori rotondellesi ed al coinvolgimentod i questi ultimi”.
Per il sindaco Vincenzo Francomano, “il riconoscimento rappresenta il primo passo per la giusta valorizzazione di un prodotto presente nella cucina locale e rappresentativo della gastronomia della comunità rotondellese, che nel corso dei secoli ha sempre saputo sintetizzare ed innovare ciò che giungeva dall’esterno, dovuta alla persistente migrazione verso il Balcone dello Jonio da altre aree del sud”.
Dalla scheda contenente tutte le informazioni utili per ottenere il riconoscimento, elaborata da Vincenzo Montesano e Battista D’Alessandro, riprendiamo:
“U’ pastizz” è un calzone ripieno di carne, a volte aromatizzate, che viene cotto nel forno a legna. È preparato utilizzando alcune parti di carni fresche di suino disposte proporzionalmente per ricreare particolari sapori. In passato, considerando anche lo scarso utilizzo di carni da parte delle popolazioni per tutto il ‘700 e l’800, la sua preparazione era legata a pochi momenti particolari dell’anno: l’uccisione del maiale, la Pasqua e la festa di Santa Maria d’Anglona (‘A Maronna ‘RaGnone), agli inizi di settembre. Rileggendo tutta la vasta pubblicistica passata e recente, relativamente alla gastronomia regionale, e le varie inchieste sulle condizioni di vita dei ceti meno abbienti, nella totalità dei centri lucani per “pastizz” si intende il calzone ripieno di salame, ricotta ed altri ingredienti che si preparava nel periodo pasquale che invece a Rotondella è inteso come “faule”. A dare una notizia certa sulla particolarità del “pastizz” rotondellese (R’tunnar’) è Giuseppe Nicola Molfese che lo cita nel volume “Ceneri di civiltà contadina in Basilicata”, uscito nella Collana di Cultura Lucana curata da Adalgisa e Pietro Borraro per Congedo editore (Galatina) nel 1978, al termine di una ricerca ultraventennale avviata intorno agli anni ’40. Il “pastizz” rotondellese indicato dal Molfese viene preparato con carne di agnello e si riferisce -in modo specifico- al periodo delle feste pasquali”.

BAS 05

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