Per il consigliere regionale del Pdl all’opposizione spetta “un’azione di controllo ‘coscienziosa e rigorosa’ degli atti della maggioranza” e “le entrate dell’Agenzia per la protezione dell’Ambiente avrebbero meritato maggiore approfondimento”
“Cosa è successo nella seduta del Consiglio regionale di ieri per fare arrabbiare De Filippo?”. E’ quanto si chiede il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa.
Sottolineando che “ho soltanto posto una questione pregiudiziale sul punto all’ordine del giorno relativo ai bilanci di previsione 2011 degli Enti sub regionali”, il consigliere del Pdl ricorda di aver evidenziato, nel corso dell’Assemblea, che “nel bilancio previsionale 2011 dell'Arpab ci sono due voci: 360 mila euro per studio di valutazione emissione … livelli di ricaduta dell'impianto Fenice e 550 mila euro a fronte del progetto dal titolo Energie rinnovabili in Basilicata, impatti e valutazioni di inserimento ambientale. Stranamente queste due voci di entrata – ha spiegato Rosa – le ritroviamo nell'assestamento del bilancio 2010. Ho fatto una ricerca e mi pare che non ci sono ulteriori stanziamenti, lo stanziamento è unico, non ci sono stanziamenti per il 2010 e per il 2011. Quindi queste due voci, ammontanti a 910 mila euro, sono state inserite prima nel bilancio di assestamento 2010 e poi nelle entrate del bilancio previsionale 2011. Detto questo, a me sorgono dubbi in riferimento alla corrispondenza di questi bilanci alle scritture contabili… Quindi – ha concluso Rosa – ritengo che questi bilanci di previsione, rispetto a quanto detto, meritano un maggiore approfondimento e che non potevano essere trattati nella seduta consiliare odierna.”
“Queste ‘banali e doverose’ asserzioni – dichiara Rosa – hanno scatenato le ire di De Filippo che ha cominciato in primis ad attribuirmi delle frasi ‘molto gravi’ da me mai pronunciate nei confronti del Collegio dei Sindaci per poi, passare ad accusarmi di essere interprete di ‘un’opposizione inquisitoria’ e che il ruolo del consigliere regionale non è quello di ‘giudice investigatore’. Se De Filippo ritiene che i ‘palazzi’ di viale Verrastro siano i suoi ‘manieri’ si sbaglia di grosso. Se suppone che l’aggressione verbale e le illazioni gratuite abbiano un effetto ‘intimidatorio’ cade in errore. Se desidera un’opposizione ‘inesistente’ cambi mestiere”.
“Il mio ruolo perché questo democraticamente la gente lucana ha voluto, è di opposizione e, per il bene della Basilicata – evidenzia Gianni Rosa – deve basarsi anche su un’azione di controllo ‘coscienziosa e rigorosa’ degli atti della maggioranza. Se tutto ciò infastidisce il ‘manovratore’, questo a me non interessa. Ho un unico dovere, quello di rispondere per quanto faccio nelle vesti di consigliere regionale al popolo lucano ed alla mia morale”.
”Nel merito della vicenda Arpab, nonostante lo stesso Presidente del Consiglio avesse avanzato la proposta di rinvio, ‘stranamente bocciata’ dopo l’incursione di De Filippo, che ha preteso, inoltre, dalla sua maggioranza un voto favorevole sul bilancio, avremo modo e tempo di approfondirla, chiaramente con tutte le eventuali conseguenze del caso. Oggi, ho un’unica certezza – conclude Rosa – che il Presidente De Filippo non abbia maturato la voglia e la volontà di chiedere scusa al consigliere regionale Gianni Rosa”.