Rosa: per il futuro del Pdl no a soluzioni “gattopardesche”

In un intervento inviato oggi alla stampa locale il consigliere regionale e vice coordinatore del Pdl replica alle affermazioni del senatore Pisanu

“Ma è davvero il contenitore del Pdl che non ha funzionato o altro?  E inoltre, è realmente il Pdl che non riesce più ad unire i moderati?”. E’ quanto si chiede il consigliere regionale e vice coordinatore del Pdl, Gianni Rosa in un intervento inviato oggi alla stampa locale. Rosa prende spunto dalle affermazioni del senatore Pisanu, che in una intervista al Corriere della Sera di oggi ha parlato dell’auspicabile evoluzione del Pdl in un nuovo soggetto politico liberal democratico, laico e cattolico, che unisca i moderati per evitare “ulteriori sconfitte e con il pericolo di rifluire verso la destra più conservatrice”.

A Pisanu, che attribuisce le ragioni della crisi del Pdl al  “contenitore” e agli “attuali condizionamenti politici”, Rosa replica che “nel 2008, nel 2009, nel 2010 gli stessi italiani che oggi ci guardano con sospetto ci avevo dato fiducia. Questo semplice pensiero mi porta a sostenere che le ragioni sono altre. Quanto avrà inciso nei moderati o meglio negli italiani di centrodestra la politica del governo nazionale non sempre compresa, le vicende giudiziarie e non solo che hanno visto coinvolto il Presidente Berlusconi, la crisi economica internazionale, l’abdicazione della politica in favore dei tecnici, e il sostegno ad un Governo Monti vissuto finora solo come lo strumento per tartassare i cittadini.  Probabilmente queste e non solo le ragioni di una crisi del Pdl, oggi pagata da quei dirigenti territoriali che nonostante tutto hanno deciso di candidarsi in questa tornata elettorale”.

“Oggi – conclude Rosa – non servono idee di ‘Gattopardesca’ memoria, gli italiani non sono degli stupidi, oggi rigettano la politica in quanto è vista solo come casta e privilegio, oggi rinnegano il ruolo della politica in quanto incapace di proporre soluzioni ai problemi quotidiani, chiedono semplicemente un governo ed una classe politica che lavori per il bene comune”.

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