Il consigliere regionale con un’interrogazione chiede a De Filippo “se non ritiene opportuno il ripristino del controllo regionale sugli atti amministrativi di approvazione dei regolamenti di funzionamento”
Il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Gianni Rosa, ha presentato un’interrogazione al presidente De Filippo chiedendo di sapere se “ritiene opportuno il ripristino del controllo regionale sugli atti amministrativi di approvazione dei regolamenti di funzionamento, nella logica ovvia – sottolinea Rosa – di pervenire ad un’omogeneizzazione di tali atti regolamentari assunti dai diversi enti sub-regionali, ovvero di ripristinare controlli più dettagliati sulle spese degli amministratori degli enti strumentali e sul loro reale utilizzo delle finanze assegnate alle missioni istituzionali dell'ente cui sono preposti”.
Per il consigliere regionale “un’architettura istituzionale di regolamentazione e di veri e seri controlli del retto funzionamento politico–amministrativo degli enti e delle agenzie sub-regionali dovrebbe essere inserita nella principale norma della Regione Basilicata, il suo Statuto, che da 10 anni ancora aspettiamo. Già nel 2005 e poi nel 2007, il presidente De Filippo nella sua relazione programmatica parlava di un ‘tempo nuovo della politica lucana’ e dell'urgenza di redigere il nuovo Statuto regionale. Ma è un impegno che non ha mantenuto; che nessuno dei partiti del centrosinistra ha voluto mantenere, salvo le solite dichiarazioni di principio. Se il governatore De Filippo, oggi nel 2011, ritiene sia necessario ‘avviare’ una riforma della politica; se crede realmente che l’agire politico ed amministrativo debba viaggiare sui binari dell’efficacia, trasparenza ed equità, ha la possibilità di lasciare una traccia favorendo concretamente la redazione della Magna Charta lucana. E se realmente vuole lasciare un ricordo del suo ‘decennio’ assuma anche l’impegno – sottolinea – di modernizzare i ‘carrozzoni pubblici’, iniziando a far passare, per prima cosa, che i controllati non possono essere controllori. Sarebbe una ‘rivoluzione’ mal digerita dalla ‘casta’, pazienza, ma apprezzata dai nostri corregionali”.
“Regole certe, pesi e contrappesi, distinzione tra controllori e controllati, distinzione tra indirizzo politico e gestione: credo che – prosegue Rosa – siano tra i concetti fondamentali della democrazia rappresentativa e dell’ordinamento politico liberaldemocratico, unanimemente riconosciuti da tutti, salvo qualcuno che ancora sogna la dittatura del proletariato ed un novello comunismo democratico dove il partito comanda, ma si guardano bene a dirlo. Purtroppo, questi elementari capisaldi sono quasi assenti nell’assetto amministrativo e politico della Basilicata. Non che non vi siano norme o regolamenti, ma semplicemente sono ormai inadeguati, insufficienti e sorpassati dagli eventi temporali e dalla realtà della ‘res publica’. Questo vale, per esempio, per i regolamenti organizzativi interni, agli enti sub-regionali, i quali tutti sono predisposti dagli organi monocratici degli enti stessi e dai medesimi organi, poi, approvati, in linea con il principio che chi definisce la materia che regolamenta la proprio attività è la stessa figura istituzionale che se l’approva”.
“Insomma – conclude il consigliere del Pdl – è la concreta e palese contraddizione che troppo spesso vige nella gestione della struttura del sottogoverno pubblico, capace di trovare cavilli normativi per far passare decisioni ai limiti del diritto amministrativo diventando il braccio esecutivo della nomenklatura e della casta di governo. Da liberaldemocratico affermo che è nell’interesse pubblico che una saggia e democratica classe politica debba scrivere e sostenere regole certe per la gestione del ‘potere’, limitando l’arbitrarietà delle decisioni e delle scelte monocratiche”.