Per il consigliere del Popolo della Libertà “il report elaborato sui dati del 2010 che indica la valutazione della performance dei Sistemi Sanitari Regionali evidenzia le criticità della sanità in Basilicata”
“Sono due anni che aspettiamo il nuovo corso per la sanità lucana, sono due anni che aspettiamo il nuovo Piano regionale della salute e dei servizi alla persona, ma le uniche certezze le ricaviamo dal report elaborato sui dati del 2010 che evidenziano la valutazione della performance dei Sistemi Sanitari Regionali. Le realtà territoriali confrontate sono cinque, Basilicata, Liguria, Marche, P.A. di Bolzano, P.A. di Trento, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta, e la nostra regione ne esce ancora una volta molto male”. Ad affermarlo il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa che spiega: “le singole performance sono classificate in sei fasce, a pag. 24 della relazione si legge ‘la Regione Basilicata nel 2010 presenta 1 indicatore in fascia verde chiaro, 6 in fascia gialla, 5 in fascia arancione e 4 in fascia rossa…’, con il colore rosso che corrisponde a ‘pessima’, mentre l’arancione corrisponde a ‘scarsa’”.
“Per maggiore precisione – aggiunge Rosa – il colore rosso è attribuito ai seguenti settori: F10, spesa farmaceutica pro-capite; C3, efficienza pre-operatoria; B4, strategie per il controllo del dolore; A3, mortalità malattie cardiocircolatorie. Mentre il colore arancione viene così attribuito: A1, mortalità infantile; C11, efficienza assistenziale patologie croniche; C9, appropriatezza prescrittiva farmaceutica territoriale; C7, materno infantile; C4, appropriatezza chirurgica. Il tutto è pubblico, lo si trova su basilicatanet, è stato anche oggetto di un mio intervento in Consiglio regionale; evidentemente questo studio certifica lo stato comatoso in cui si trova la sanità lucana”.
A parere del consigliere dell’opposizione “da oggi sarà molto difficile per l’oligarchia lucana vantarsi della sanità regionale solo perché il sistema regionale sanitario non è commissariato dal Ministero. Tutto ciò non è più ammissibile, non può essere che a fronte di tanti danari spesi, il diritto alla salute dei lucani sia al di sotto della decenza per un Paese civile e occidentale”. “Vorrei solo ricordare l’art. 32 della nostra Costituzione: ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti’. Poiché la Basilicata – prosegue Rosa – è gia ‘incostituzionale’ sulla tutela del lavoro essendo una regione fondata sulla disoccupazione, reputo etico perché ci si adoperi per dare effettività e concretezza al diritto sulla salute, alzando gli standard qualitativi dei servizi, premiando la professionalità ed evitando privilegi, carriere di filiera e sprechi inutili. In merito è stata presentata un’interrogazione con la quale si chiede al presidente De Filippo quali provvedimenti sono stati presi per superare le tante criticità evidenziate dal report”.
“A qualche parolaio del centrosinistra, invece, faccio presente che non tutti i comuni cittadini lucani hanno la possibilità di predicare bene e razzolare male, ovvero da un lato difendere la sanità pubblica lucana e poi dall’altro scegliere al bisogno cliniche private oppure ospedali in altre regioni. Chiacchierare è facile, dire che è nella libertà dei cittadini scegliere dove curarsi è banale, ma nei fatti, specie nella nostra regione sempre più povera – conclude l’esponente del Pdl – questa libertà di scelta non appartiene alla maggioranza dei lucani. Ma forse gli oligarchi non lo sanno, troppo ovattati nei loro privilegi e nella loro autoreferenzialità”.