Rosa (Pdl): maggioranza priva di cultura istituzionale

Per il consigliere “questa maggioranza regionale viola le regole democratiche, anche se non scritte, che sanciscono il diritto di autodeterminazione delle minoranze nella scelta dei propri rappresentanti negli organi istituzionali”

“Un sistema democratico è legittimato solo quando esistono le minoranze e sono salvaguardate le prerogative delle stesse”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pdl Gianni Rosa a margine dell’elezione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Basilicata”.

“Il grave episodio accaduto nel Consiglio regionale di ieri – continua Rosa – durante la votazione relativa al rinnovo dell’Ufficio di Presidenza con il ‘raid’ di cinque consiglieri della maggioranza che, con il voto segreto, hanno determinato l’elezione del rappresentante della minoranza al ruolo di segretario è un chiaro segnale di mancata correttezza politica”.

“Questa maggioranza regionale – aggiunge il consigliere – non è portatrice di una cultura istituzionale, in quanto viola le regole democratiche, anche se non scritte, che sanciscono il diritto di autodeterminazione delle minoranze nella scelta dei propri rappresentanti negli organi istituzionali. Si è consumato un vero è proprio ‘scherzetto di Palazzo’ grazie al voto ‘segreto’ di cinque consiglieri regionali di maggioranza. Un ‘voto invisibile’ perché, fermo restando la libertà e la segretezza del voto del singolo, nessuno dei ‘cinque illuminati’ ha poi avuto il coraggio di esplicitare con una dichiarazione pubblica le sue ragioni politiche, se esistono, che lo hanno indotto ad interferire nelle prerogative della minoranza”.

“Questa è la riprova della fragilità di questa maggioranza – prosegue Rosa – e dell’incapacità della stessa di leggere la realtà della politica regionale e valutare gli effetti consequenziali. Il collega Vincenzo Viti, unico che ha esplicitato di aver compreso immediatamente l’errore politico consumato presentando le sue dimissioni, che fanno certamente onore al politico ed all’uomo, ma non possono essere la panacea dei problemi della maggioranza. Viti non può diventare il capro espiatorio di una scarsa trasparenza e del qualunquismo imperante in Consiglio regionale”.

“Ora il presidente De Filippo in primis deve affrontare la situazione con una valutazione immediata sullo stato della sua maggioranza – sostiene Rosa – ed il comportamento ‘sorprendente’ dei singoli gruppi politici che la compongono. Non solo perchè è il governatore ma, soprattutto, perché nella sua Giunta ha fortemente voluto ben tre segretari regionali, ossia Mancusi (Udc), Mazzocco (Api) e Mastrosimone (Idv), che devono rispondere in prima persona del comportamento nel voto della loro parte politica in Consiglio. Ora De Filippo trovi la forza di rimediare immediatamente allo strappo istituzionale causato dalla sua coalizione, oppure se impossibilitato prenda atto che il suo esecutivo e la sua maggioranza hanno fallito implodendo miseramente. Se la sua maggioranza è instabile, come lo è, licenzi i segretari regionali dal loro ruolo nell’esecutivo. Oppure continui a far finta di nulla, semmai continuando a raccontare qualche altra fiaba, novello ‘pifferaio magico’ di Basilicata”.

“Lo stesso presidente del Consiglio, Vincenzo Folino – sottolinea Rosa – il quale ha elogiato la correttezza del Pdl durante la votazione, deve fare una seria analisi politica di quanto accaduto. Se ritiene che la sua funzione sia super partes deve convenire che il voto degli ‘uomini invisibili’ abbia inficiato la tutela della minoranza e i corretti rapporti istituzionali, quindi, ha invalidato anche la sua elezione. Ne tragga le dovute conseguenze: se egli ritiene di essere un vero garante delle regole si dimetta e lavori affinché si ritrovi una quadra istituzionale. Se, invece, ritiene che nulla sia successo, resti anche in carica legittimando così il grande ‘scherzo’, ma sia consapevole che lo considereremo solo uno di parte e non il Presidente del Consiglio regionale”.

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