Rosa: la Fondazione Matera 2019 opera in maniera legittima?

Il capogruppo Lb-Fdi, che ripropone i suoi dubbi sulla legittimità della nomina di Salvatore Adduce a capo dell’organismo, ha chiesto al presidente della regione Pittella la copia conforme dello statuto dell'ente

&nbsp;<br /><br /><br />&ldquo;Abbiamo letto delle scuse di Adduce sulla vicenda delle modifiche allo statuto della Fondazione Matera Basilicata 2019 che, come qualsiasi scusa raffazzonata, destano non pochi dubbi. Il neo presidente della Fondazione ammette la discrepanza tra la versione dello Statuto approvato ed inviato ai consiglieri e quello pubblicato sul sito. I due atti recano lo stesso numero di repertorio e la stessa data di registrazione. A quanto ne sappiamo noi, un atto notarile registrato non pu&ograve; essere modificato che da un atto successivo registrato e repertoriato con numero progressivo. Non si potrebbe semplicemente sostituire un testo con un altro&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il capogruppo di laboratorio Basilicata &ndash; Fratelli d&rsquo;Italia Gianni Rosa, precisando di aver fatto richiesta ufficiale al presidente della Giunta di &ldquo;avere la copia conforme dell&rsquo;atto registrato dal notaio, che &egrave; l&rsquo;unico modo per avere contezza di tutto ci&ograve;&rdquo;.<br /><br />Rosa si chiede inoltre &ldquo;come mai Adduce taccia sulla palese inconferibilit&agrave; dell&rsquo;incarico ex art. 11 comma 2 lett. b) del decreto legislativo 8 aprile 2013 numero 39. Per quello non ha scuse? In ultimo, ma non per ultimo &ndash; ricorda Rosa – le modifiche allo Statuto che consentirebbero la delega permanente ad Adduce sono quelle modifiche che la Prefettura di Matera avrebbe ritenuto illegittime (il condizionale &egrave; d&rsquo;obbligo perch&eacute;, nonostante un&rsquo;interrogazione a risposta immediata, presentata all&rsquo;inizio del 2017, ancora non abbiamo avuto risposta). Quindi, domanda ancora pi&ugrave; importante: siamo sicuri che la Fondazione stia operando in maniera legittima? Ai posteri l&rsquo;ardua sentenza&rdquo;.&nbsp;

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