Romaniello: sulla Centrale del Mercure si continua a mentire

Il consigliere regionale, criticando quanto sostenuto da amministrazioni, Regione Calabria e organizzazioni professionali sulla compatibilità tra Parco e Centrale ribadisce che “la Centrale è un ostacolo per lo sviluppo di agricoltura e turismo”

&ldquo;Leggiamo sulla stampa &ndash; afferma il capogruppo Sel in Consiglio regionale – che permane in alcune amministrazioni, organizzazioni professionali (associazione camionisti ) e rappresentanze sindacali, unitamente alla Regione Calabria, la tendenza ad affermare che la Centrale del Mercure &egrave; compatibile con il Parco e rappresenta una grande occasione di sviluppo unitamente alla creazione di qualche centinaia di posti di lavoro&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sulle potenzialit&agrave; di sviluppo &ndash; continua Romaniello – si affermano fandonie, dimenticando che le attivit&agrave; e potenzialit&agrave; del territorio sono ben altre: agricoltura e turismo, e la Centrale rappresenta un ostacolo per la promozione ed il rafforzamento di un modello d&rsquo;integrazione fra due settori che oltre ad essere compatibili con la salvaguardia dell&rsquo;ambiente, ne possono rappresentare una esperienza di idea diversa di sviluppo per un&rsquo;area interna della nostra regione. Quello che stupisce sono le dichiarazioni ed i commenti di rappresentanti sociali ed istituzionali della nostra Regione, sia sugli interessi oggi prioritari della Valle del Mercure e sia sulle ricadute occupazionali. Ricordiamo, a quanti lo avessero dimenticato, che il Consiglio regionale, su sollecitazione delle popolazioni e delle amministrazioni comunali di Viggianello e Rotonda, ha approvato una mozione di netta contrariet&agrave; alla riattivazione della Centrale e, pertanto, &egrave; fatto obbligo a tutti coloro che rappresentano la Regione ai vari tavoli sollecitati da Enel ed altri, a partire da quelli ministeriali (fermo restando che bisognerebbe spiegare le ragioni per cui si attivano questi confronti nel mentre &egrave; in piedi il contenzioso legale), di rispettare e rappresentare la decisione della Regione nella sua massima espressione politica&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Se vi sono da parte di dipartimenti, assessori ed altri, opinioni differenti &ndash; sostiene Romaniello – le si ufficializzino in Consiglio e con atti, al fine di permettere a tutti di esprimersi al fine di mettere tutti, a partire dalle popolazioni interessate di sapere che si &egrave; cambiata opinione rispetto a quanto deciso dal Consiglio regionale. Ricordiamo, ancora, a quanti hanno opinioni differenti da quelle ufficiali della Regione che non &egrave; consentito a nessuno di delegittimare l&rsquo;istituzione che si rappresenta. Infine, consideriamo necessario, in questa fase di sospensione dell&rsquo;attivit&agrave; che l&rsquo;Arpab faccia tutti i rilievi necessari ed utili a definire il punto zero in quell&rsquo;area in presenza del rischio di riapertura dopo che gli organi giudiziari competenti si saranno espressi. Ci&ograve; al solo fine precauzionale, auspicando &ndash; conclude – che ci&ograve; non avvenga stante le mille ragioni esistenti ed esposte nei ricorsi attivati in questi anni in cui abbiamo assistito a forzature ed abusi da parte di strutture e funzionari della Regione Calabria&rdquo;.<br /><br />&nbsp;

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