Romaniello (Sel): in Basilicata cresce il rischio usura

Il consigliere regionale: “in Basilicata, oltre alle famiglie, sono soprattutto i titolari di piccole imprese e ditte individuali che risentono della stretta del credito e tra questi gli agricoltori”

&ldquo;I dati dell&rsquo;associazione degli artigiani di Mestre sulla contrazione nell&#39;erogazione del credito alle famiglie, soprattutto al Sud, che registrano in Basilicata, nel giro di un anno, un calo del 4,2 per cento pari a 102 milioni di euro in meno, con una maggiore esposizione al rischio usura, rappresentano un ulteriore segnale d&rsquo;allarme di una situazione pi&ugrave; volte denunciata da associazioni lucane anti-usura, tra le quali la Fondazione antiusura &lsquo;Interesse Uomo&rsquo; presieduta da don Marcello Cozzi e la Fondazione Lucana Antiusura &lsquo;Mons. Vincenzo Cavalla&rsquo; presieduta da don Basilio Gavazzeni che sono fortemente impegnate nel contrasto all&rsquo;usura&rdquo;. E&rsquo; quanto sostiene il capogruppo di Sel, in Consiglio regionale, Giannino Romaniello .<br /><br />Nel sottolineare che &ldquo;la Regione, nel corso degli ultimi due anni, ha messo in campo mezzo milione di euro destinati a Cofidi, fondazioni e associazioni che si occupano del problema, integrando con altri 140mila euro le previsioni della legge nazionale antiusura, ed erogando 42 assegni una tantum da 2mila euro a persone che si trovavano in particolare situazione di difficolt&agrave;, attraverso l&rsquo;anticipazione delle spese legali ad alcune vittime dell&rsquo;usura che dovevano affrontare la vicenda in via giudiziaria&rdquo;, Romaniello sottolinea che &ldquo;si tratta di azioni parziali rispetto al fenomeno decisamente pi&ugrave; consistente&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non a caso &ndash; aggiunge il consigliere – sono state le stesse Fondazioni antiusura lucane, di recente, a segnalare che gli interventi economici deliberati, a partire dal dicembre 2012, dal Comitato Regionale Antiracket e Antiusura, a favore di persone esposte a rischio usura o vittime di usura, non sono adeguati e, comunque, che le erogazioni avvengono a singhiozzo. Per un&rsquo;idea pi&ugrave; precisa del fenomeno: se l&#39;indice del rischio usura in Campania &egrave; pari a 169,2 (pari al 69,2 per cento in pi&ugrave; della media Italia), in Basilicata, secondo gli ultimi dati, si attesta al 159,2 (59,2 per cento in pi&ugrave; rispetto alla media Italia) e, oltre alle famiglie, sono soprattutto i titolari di piccole imprese e ditte individuali &ndash; continua Romaniello &ndash; che risentono del cosiddetto &lsquo;credit crunch&rsquo; e tra questi gli agricoltori. Dopo un 2012 che ha visto sottrarre al settore primario finanziamenti bancari per un valore di oltre 600 milioni di euro l&rsquo;Ismea segnala che prosegue nel primo trimestre 2013 la stretta creditizia ai danni delle imprese agricole italiane. Le aziende del Sud hanno visto, dunque, crollare i finanziamenti bancari del 42 per cento nel trimestre in esame, mentre nel Centro e nel Nord la dinamica del credito si &egrave; rivelata positiva (rispettivamente del +15 per cento e del +5 per cento). Tutto ci&ograve; &ndash; conclude Romaniello &ndash; mentre tra i motivi che scoraggiano le aziende a rivolgersi agli Istituti bancari emerge la richiesta di garanzie sempre pi&ugrave; gravose, l&#39;innalzamento dei tassi di interesse e l&#39;allungamento dei tempi di istruttoria e procedurali. Dal Governo, invece, mancano provvedimenti efficaci&rdquo;.<br /><br /><br />&nbsp;&nbsp;

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