Romaniello-Leggieri: tutela pazienti patologie invalidanti

I consiglieri regionali, rispettivamente, del Gruppo misto e del Movimento 5 stelle: “No ai risparmi fatti sulla pelle dei più deboli”.

&ldquo;L&rsquo;audizione di oggi in quarta Commissione consiliare (Politica sociale) del Segretario regionale Aned (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto), nonch&eacute; dei rappresentanti del dipartimento Sanit&agrave; come da noi richiesto con nota inviata al Presidente della Commissione, ha fatto emergere con chiarezza che quando si affrontano temi delicati come quello dell&rsquo;assistenza e del supporto alle persone affette da patologie invalidanti permanenti, bisogna che le istituzioni e, quindi, la politica vadano con i piedi di piombo ed assumano provvedimenti dopo una puntuale e precisa disamina delle conseguenze che le stesse producono sulla vita delle persone&rdquo;. Ad affermarlo i consiglieri regionali Giannino Romaniello del Gruppo misto e Gianni Leggieri del Movimento 5 stelle.<br /><br />&ldquo;In particolare &ndash; sottolineano Romaniello e Leggieri – il Presidente ci ha fatto notare il mancato coinvolgimento dell&rsquo;Associazione dei dializzati da parte della Giunta e dell&rsquo;Assessorato sul pur necessario processo di verifica e aggiornamento della legge che prevede la erogazione di un contributo economico, ma in particolare sulla opportunit&agrave; di ridefinire tutto il modello d&rsquo;intervento e, quindi, la normativa sul sistema di trattamento ed assistenza. E&rsquo; emersa &ndash; aggiungono i consiglieri – la necessit&agrave; di sperimentare forme pi&ugrave; avanzate per il trattamento dei dializzati che, anche sulla base di esperienze che si stanno facendo in altre realt&agrave;, porterebbero ad un miglioramento del servizio e sicuramente anche a risparmi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;I dati forniti smentiscono affermazioni velleitarie fatte in queste settimane sul differente costo fra il servizio fornito dal pubblico e quello dei privati, per non parlare della differente condizione di sicurezza esistente in caso di complicanze. Abbiamo registrato &ndash; riferiscono Romaniello e Leggieri – la disponibilit&agrave;&nbsp; da parte del sig. Andrisani (presidente Aned) a discutere della opportunit&agrave; di legare il contributo alla condizione reddituale familiare&nbsp; dei pazienti, fermo restando che la norma approvata dalla maggioranza con la finanziaria vada profondamente modificata. Concetti che confermato quanto da noi sostenuto in occasione dei dibattiti sulla Legge di Stabilit&agrave; regionale sulla opportunit&agrave; di rinviare qualsiasi intervento dopo un approfondito esame della materia considerata la platea interessata (circa 1400 persone) e la necessit&agrave; di verificare la consistenza di tanti altri cittadini affetti da patologie particolari, come ad esempio quelli affetti da malattie rare, con il solo scopo di&nbsp; adeguare una legge datata. Si &egrave;, invece, ragionato da parte della maggioranza solo guardando al risparmio, tant&rsquo;&egrave; che gli stessi esponenti della maggioranza, oggi in Commissione, hanno ammesso di aver sbagliato a votare il provvedimento (consigliere Benedetto)&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Alla luce di quanto emerso &ndash; annunciano i consiglieri – abbiamo chiesto ai funzionari del dipartimento Sanit&agrave; di fornire tutta la documentazione necessaria per un esame approfondito al fine di modificare il provvedimento (art. 21 legge regionale n. 5 del 27 gennaio 2015, Legge di Stabilit&agrave;) cambiando profondamente la tabella sulle fasce di reddito&rdquo;.<br />

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