Romaniello: da primarie Genova segnale di cambiamento

“Programma condiviso, primarie, etica e questione morale sono i cardini su cui battere le destre e dare, in primo luogo alle giovani generazioni, la speranza che cambiare si può”

“Il popolo di sinistra ha voglia di cambiare e non perde nessuna occasione per farlo. E’ questo lo straordinario segnale civico, prima che politico, che viene dalle primarie per il candidato Sindaco del centrosinistra a Genova, con il successo popolare di Marco Doria, candidato di Sel”. E’ il commento del capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà in Consiglio Regionale, Giannino Romaniello, sottolineando che “il messaggio che dal capoluogo ligure si estende all’intero Paese non è da interpretare come il successo del partito più rappresentativo della sinistra. Leggerlo in questo modo è molto riduttivo, perché è il messaggio dei cittadini a praticare realmente e, non solo a parole, il cambiamento che è fatto, innanzitutto, di classi dirigenti ed è sorretto da autentica passione e da autentico impegno per la propria città”.

“E’ questo il modo migliore – sostiene Romaniello – per riaprire, dal territorio, il cantiere dell’alternativa. Programma condiviso, primarie, etica e questione morale – aggiunge – sono i cardini su cui battere le destre e dare, in primo luogo alle giovani generazioni, la speranza che cambiare si può e che un Paese migliore e più eguale è possibile. La sinistra – sottolinea Romaniello – serve se la sua presenza nei governi del Paese, regionali e dei comuni aiuta a migliorare le condizioni di vita dei più deboli, altrimenti è simile agli altri e soddisfa solo le aspirazioni dei singoli ad esercitare funzioni di governo (se non di potere) che poco hanno a che vedere con la sua storia e la sua nascita alla fine dell'Ottocento. Avevamo scommesso sui processi di partecipazione attiva per ‘riaprire la partita’ ed ora la partita si è davvero riaperta. Oggi il risultato delle primarie di Genova rafforza il progetto definito nell’ assemblea nazionale degli amministratori locali di Sel del marzo 2011 per lanciare con forza una nuova stagione civica locale in vista delle prossime amministrative di primavera attraverso una strategia più complessiva che ha sempre scelto di puntare su quell’Italia ‘migliore’ che non ha ancora né voce, né rappresentanza politica”.

    Condividi l'articolo su: