"Domenica 2 dicembre tornerò a votare e senza alcun dubbio sosterrò la candidatura a premier del centro sinistra di Pierluigi Bersani", questa la scelta netta del coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia Libertà di Potenza, Domenico Roberto Rizzi.
"Condivido le dichiarazioni più volte esplicitate in settimana dal nostro Presidente Nazionale, Nichi Vendola – aggiunge – sulla netta distanza che ci separa dalla cultura politica di Matteo Renzi.
Ritengo che puntare sulla candidatura del compagno Bersani, significhi rafforzare l’idea di un governo progressista capace di mettere in fila le parole del cambiamento; una vera coalizione progressista non può prescindere dalla difesa dei diritti dei lavoratori e porsi il tema di restituire dignità al mondo del lavoro, stuprato da norme che colpisconoi valori della nostra costituzione repubblicana.
Da trentenne precario, non mi appassiona l’idea di dare il mio voto a un volto nuovo della politica italiana, se quest’ultimo rappresenta nella sostanza piena continuità con gli slogan conservatori della società liberista; se dichiara apprezzamento per le politiche di austerità portati avanti dal governo tecnico del professor Monti.
Rafforzare la candidatura di Pierluigi Bersani vuol dire, per noi di Sel e per l’elettorato di una diffusa sinistra riformista, mettere le basi della costruzione di una coalizione dove le tematiche della sinistra trovino piena agibilità ed in cui si rafforzi l’idea di una coalizione dai connotati che si richiamano alle social – democrazie europee.
Rafforzare Bersani vuol dire metter le fondamenta ad una coalizione che sappia coniugare le parole del cambiamento, del rinnovamento, dell’equità sociale, che metta al centro della propria agenda politica il tema del lavoro e dell’ecologia, che si preoccupi di sostenere investimenti nelle nuove tecnologie per creare nuove opportunità di lavoro per i nostri giovani e per puntare su uno vero sviluppo sostenibile in termini ambientali.
L’esperienza di Vendola come governatore della Puglia è andata esattamente in questa direzione, basti pensare al forte investimento nelle energie rinnovabili che da un lato ha contribuito ad incrementare l’occupazione e dall’altro guarda in maniera lungimirante alle tematiche ambientali, investendo nelle energie rinnovabili con ricadute positive sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.
Non c’è nuovo che tenga, se non ci si smarca da culture politiche che appaiono obsolete, se non si torni a parlare di un’Europa unita dalla difesa dei diritti e da politiche mirate a un welfaere sostenibile, se non ci si pone il tema della redistribuzione del reddito; della difesa del diritto alla salute, alla salvaguardia della sanità pubblica".
BAS 05