Risoluzione su Fca, la soddisfazione di Leggieri e Perrino

I consiglieri regionali del M5s: “Contenti per l’approvazione della risoluzione su Fca. Adesso si investa su una vera ‘rivoluzione verde’”

&ldquo;Lieti del risultato raggiunto in Aula quest&rsquo;oggi, rappresentato dall&rsquo;approvazione della risoluzione su Fca Melfi. Al netto delle stucchevoli discussioni di inizio seduta, la risoluzione approvata appare molto importante anche se, ora, occorre passare dalle parole ai fatti e tanto deve essere ancora fatto. In tal senso, vigileremo affinch&eacute; quanto previsto dalla risoluzione venga realmente messo in atto dalle istituzioni chiamate in causa. Ma allo stesso tempo, auspichiamo che anche la mozione presentata in Senato dal M5s venga discussa e approvata prima possibile. Il futuro dei lavoratori dell&rsquo;industria dell&rsquo;auto rappresenta una delle priorit&agrave; del M5s, come prioritario &egrave; il miglioramento delle condizioni di lavoro degli stessi. Accettare le sfide del futuro, stando al fianco dei lavoratori che chiedono maggiori certezze, tutele e diritti&rdquo;. Cos&igrave; si sono espressi i consiglieri regionali del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri e Giovanni Perrino, dopo l&rsquo;approvazione in Consiglio regionale della risoluzione su Fca di Melfi.<br /><br />La risoluzione approvata impegna il presidente Pittella e la Giunta regionale &ldquo;a seguire con attenzione la situazione e gli sviluppi dello stabilimento Fca di San Nicola di Melfi e relativi indotti; a convocare con immediatezza le parti sociali al fine di condividere una strategia comune con le altre regioni sedi di stabilimenti Fca da proporre al confronto con il tavolo nazionale; a promuovere in tempi celeri un tavolo con il governo nazionale, vertici Fca e sindacati affinch&eacute; il gruppo Fca: presenti il suo piano industriale che indichi come e cosa verr&agrave; prodotto nello stesso e chiarisca il ruolo dello stabilimento di San Nicola di Melfi nel contesto nazionale al fine di garantire gli attuali livelli occupazionali dando certezze ai circa 1800 lavoratori assunti negli ultimi anni; assuma un impegno responsabile verso il Paese e dia certezza agli impegni indicando una prospettiva di rilancio del comparto dell&rsquo;auto attraverso il rafforzamento della capacit&agrave; produttiva mediante ingenti investimenti in ricerca, innovazione e processi a basso impatto ambientale, in particolare nel settore dell&rsquo;ibrido e dell&rsquo;elettrico. A tal fine sarebbe opportuno predisporre un pacchetto di incentivi e di sostegno per sostenere la domanda e le infrastrutture necessarie allo sviluppo dell&rsquo;ibrido e dell&rsquo;elettrico; si impegni a ridurre ai casi di effettiva necessit&agrave; il ricorso all&rsquo;utilizzo di strumenti di flessibilit&agrave; dei contratti che, soprattutto nell&rsquo;indotto, comportano una eccessiva precarizzazione del lavoro; a risolvere le problematiche relative alle infrastrutture presenti presso lo stabilimento San Nicola di Melfi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La mobilit&agrave; elettrica &ndash; sostengono Leggieri e Perrino – potrebbe svolgere un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi fissati dall&#39;Accordo di Parigi sul clima (CoP 21 del dicembre 2015) e garantire, dunque, la possibilit&agrave; per molti Paesi di tenere fede a quanto sottoscritto. Tutti i pi&ugrave; grandi produttori di automobili stanno investendo in progetti di ricerca sui veicoli elettrici ed alcuni hanno gi&agrave; iniziato a convertire il proprio ciclo di produzione. Tra questi, ha fatto notizia la decisione della Volvo, annunciata qualche mese fa, di intraprendere una svolta ecologica producendo, a partire dal 2019, solo veicoli dotati di motore elettrico. La casa automobilistica svedese ha, infatti, dichiarato di voler essere al passo con i tempi e, al contempo, rispettare l&#39;ambiente, proponendo, dunque vetture solo elettriche, ibridi plug-in e auto con soluzioni mild-hybrid. In particolare, cinque auto &lsquo;full electric&rsquo; fra il 2019 e il 2021. Il 6 luglio 2017 Nicolas Hulot, Ministro della transizione ecologica e solidale, presentando il piano per il clima, ha annunciato la volont&agrave; del Governo francese di vietare la vendita delle auto diesel e benzina entro il 2040. Analoga volont&agrave; &egrave; gi&agrave; stata espressa da altri Governi, sia di Stati membri dell&#39;Unione europea, quali l&#39;Olanda, la Svezia e la Germania che di Stati non facenti parte dell&#39;Unione. Il 29 marzo 2016, la Camera bassa del Parlamento olandese ha votato una mozione che impegna il Governo a vietare, a partire dal 2025, l&#39;immatricolazione di auto a benzina, diesel, gas e ibride e ad autorizzare dunque l&#39;immissione in commercio delle sole auto ad immissioni zero. Ad ottobre 2016 il Parlamento tedesco ha discusso una risoluzione ancora pi&ugrave; ambiziosa delle precedenti mirante a vietare, entro il 2030, la vendita di vetture alimentate da motori a combustione esterna, non solo in Germania, ma in tutti i Paesi appartenenti all&#39;Unione europea. Riferendosi alla decisione tedesca, sempre nel mese di ottobre, il Ministro dell&#39;ambiente svedese, ha espresso la volont&agrave; anche da parte del proprio Paese di dismettere le auto diesel e benzina a partire dal 2030. Anche la Cina ha imposto quote minime di veicoli elettrici a partire dal 2018. Nel mese di giugno 2017 il ministro indiano Piyush Goyal, illustrando il piano straordinario che il Governo sta preparando in materia ambientale e di efficientamento energetico, ha dichiarato che dal 2030 non potranno pi&ugrave; circolare sulle strade indiane auto e mezzi di trasporto alimentati a benzina e diesel. Caso particolarmente interessante risulta essere la Norvegia, dove l&#39;elettrico gi&agrave; detiene circa il 37 per cento del mercato (si stimano 100.000 auto presenti sul territorio con possibilit&agrave; di diventare oltre 250.000 entro il 2020) grazie ai numerosi incentivi stanziati dal Governo, quali l&#39;esenzione dall&#39;iva e la possibilit&agrave; di beneficiare delle corsie preferenziali dei bus e taxi, oltre che parcheggiare ed entrare gratuitamente nei centri delle citt&agrave; norvegesi e l&#39;elevata tassazione introdotta sui veicoli a gasolio e benzina&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Identica prospettiva &ndash; affermano i consiglieri del M5s – deve essere portata avanti con forza e decisione anche in Italia, promuovendo una reale &lsquo;rivoluzione verde&rsquo; in linea con le indicazioni dell&#39;Unione europea. Non c&rsquo;&egrave; scelta: una strategia di investimento e sviluppo e nei settori dell&#39;ibrido e dell&#39;elettrico rappresenta una direzione obbligata se si vogliono tutelare l&#39;ambiente e la salute pubblica, unitamente ai posti di lavoro dell&rsquo;automotive&rdquo;.<br />

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