Riorganizzazione presidi ospedalieri, mozione di Pici

Il consigliere regionale del Pdl chiede che le disposizioni contenute nella legge di assestamento di bilancio vengano attuate “solo dopo l’approvazione del Piano della Salute 2011 – 2014”

Il consigliere regionale del Pdl Mariano Pici ha presentato una mozione (che sarà discussa in una delle prossime sedute dell'Assemblea) sulla riconversione dei presidi ospedalieri presenti sul territorio, con la quale la si impegna Giunta regionale ad “attuare la riconversione degli ospedali distrettuali solo dopo l’approvazione del Piano regionale della salute e dei servizi alla persona 2011 – 2014 e dopo una completa e democratica concertazione con gli amministratori locali, la dirigenza sanitaria, gli operatori del settore e tutti i soggetti coinvolti”.

“Il Governo regionale con l’ultima legge di assestamento di bilancio ha previsto la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale stabilendo che ‘a decorrere dal 01/01/2012, l’attività ospedaliera per acuti è svolta esclusivamente nell’Irccs – Crob di Rionero in Vulture, nell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza e negli ospedali sede di Dea e di Pronto soccorso attivo. Negli altri presidi, denominati ospedali distrettuali può essere svolta attività sanitaria territoriale, ovvero attività ospedaliera non per acuti’. Alla luce di tale disposizione la Giunta regionale sta procedendo – afferma Pici – al ridimensionamento degli ospedali distrettuali, come il nosocomio di Chiaromonte e l’ospedale di Venosa, quando ancora nella quarta Commissione consiliare giace il nuovo Piano regionale della salute”.

“La riconversione della rete distrettuale ospedaliera – precisa il consigliere del Pdl – dovrebbe essere attuata solo dopo un’attenta valutazione dei bisogni e delle vocazioni dei territori per garantire un sistema sanità in grado di rispondere in modo adeguato alle aspettative di salute dei cittadini su tutto il territorio. La razionalizzazione dell’offerta assistenziale sta, invece, avvenendo con provvedimenti di Giunta nonostante siano atti di programmazione. Il Consiglio regionale così come gli amministratori locali, la dirigenza sanitaria, gli operatori del settore e tutti i soggetti coinvolti – conclude Pici – devono essere investiti da questo importante e storico processo di riqualificazione della rete ospedaliera che deve contemperare l’esigenza di contenimento della spesa con le istanze dei territori, salvaguardando gli operatori e le professionalità del settore”.

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