Riordino Sistema sanitario, Lacorazza: diritti alla salute

Per il consigliere regionale del Pd: "Non può sfuggire anche la stretta relazione tra riforma sanitaria e riorganizzazione della mobilità regionale soprattutto per le caratteristiche del nostro territorio"

&ldquo;La sanit&agrave; non pu&ograve; attendere ancora correndo il rischio di arrivare tardi e male; a pagarne le conseguenze saranno i cittadini innanzitutto, ma anche gli operatori&rdquo;. Cos&igrave; il consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza, che continua: &ldquo;alcune mie posizioni assunte da tempo a partire dal confronto politico in preparazione della ridefinizione degli standard e dei posti letto o alcune scelte di astensione o le forti perplessit&agrave; su orientamenti che riguardano la sanit&agrave; privata segnalano con chiarezza la richiesta, non di oggi, di una riforma che metta al centro i cittadini, il diritto alla salute&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Pi&ugrave; di un mese fa &ndash; dice Lacorazza – avevo, ulteriormente, con chiarezza, ribadito le criticit&agrave; della proposta del Governo regionale a cui seguiva una proposta intermedia per arrivare ad una azienda ospedaliera e una territoriale, fatta salva l&#39;autonomia per il Crob per la condizione del riconoscimento di Ircss. Non ritorno su quella riflessione, ma ad oggi, non &egrave; chiaro come si intendono gestire non solo i tempi di approvazione della legge di riordino ma il possibile caos che potrebbe determinare una norma da applicare dal 1&deg; gennaio 2017. Fatte salve le cose dette da tempo e le valutazioni riportate durante le audizioni fatte nella quarta Commissione consiliare, sento di avanzare ulteriori proposte, non generiche, ma contenute in progetti di legge: entro il 30 settembre 2017 nuovo Piano Regionale Integrato della Salute e dei Servizi alla Persona e alla Comunit&agrave; per il triennio 2018 &ndash; 2020; dal 1&deg; gennaio 2018 tre aziende: Azienda Sanitaria Lucana, Azienda Ospedaliera Basilicata, Ircss Crob. Oppure (una ipotesi che non preferisco ma lascio al dibattito), fatta salva l&#39;autonomia dell&#39;Ircss Crob, una ulteriore possibilit&agrave; con due aziende provinciali che integrano territorio ed ospedali (Azienda Sanitaria Lucana Matera e Azienda Sanitaria Lucana Potenza). Mentre nella prima ipotesi il servizio di Emergenza Urgenza 118 andrebbe collocato nell&#39;Azienda Sanitaria Lucana, nella seconda ipotesi si tratterebbe di valutare la scelta pi&ugrave; funzionale al sistema; dal 2021 un&#39;unica Azienda Sanitaria Regionale, previa approvazione del nuovo Piano Regionale Integrato della Salute e dei Servizi alla Persona e alla Comunit&agrave; per il triennio 2021 – 2023 e fatto salvo il riconoscimento Ircss e centro di riferimento oncologico regionale del Crob di Rionero. Ma verso questo traguardo abbiamo anni e riflessioni da fare&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Fermo restando che, per il tempo perso &ndash; afferma Lacorazza – e per la proposta sbilenca attualmente in discussione, dubito che le criticit&agrave; della legge 161/2014 saranno in ogni caso superate dal primo gennaio e che a questo punto tanto vale ragionare su percorsi che non &ldquo;burocratizzino&rdquo; la sanit&agrave; lucana e perseguano obbiettivi e modelli pi&ugrave; razionali e funzionali.&nbsp; Siamo in attesa anche di capire se sul piano nazionale saranno alleggeriti i parametri per l&#39;assunzione di personale. Inoltre, c&#39;&egrave; anche da dire che per definire gli eventuali Piani di Rientro sar&agrave; necessario attendere il Decreto Ministeriale per la definizione della classificazione dei costi e dei ricavi che, come per il 2016, non ci sar&agrave; prima del mese di aprile del 2017. Quindi, i possibili Piani di Rientro saranno definiti nel secondo semestre del 2017 per poi farli partire dal 2018. Allora il progetto di legge assume una traccia fondamentale: avere un punto di approdo chiaro, fare il Piano sanitario (parallelo ai possibili Piani di Rientro per i presidi sanitari), preparare la nuova organizzazione per farla partire dal 1&deg; gennaio 2018&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Aggiungo una considerazione non banale: il 2017 sar&agrave; anche l&#39;anno della definizione pi&ugrave; puntuale (la discussione &egrave; gi&agrave; partita) del nuovo Piano regionale dei trasporti.&nbsp;Non pu&ograve; sfuggire anche la stretta relazione tra riforma sanitaria e riorganizzazione della mobilit&agrave; regionale soprattutto per le caratteristiche del nostro territorio. Anche nel caso di queste ulteriori proposte &ndash; conclude Lacorazza – nessuna pretesa di aver messo in campo un&#39;ottima soluzione; certamente adesso, pi&ugrave; di prima, e dopo aver atteso invano una risposta adeguata alla prima proposta, la possibile strada indicata nel progetto di legge che eventualmente depositer&ograve; a seguito di consultazione pubblica on line, &egrave; espressione di responsabilit&agrave; e di cultura di governo per aiutare a far uscire il sistema dal rischio di sabbie mobili&rdquo;.<br />

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