Ascoltati il presidente dell’Upi e della Provincia di Potenza Valluzzi ed i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl
Approvare subito il disegno di legge sulle “Disposizioni per il riordino delle funzioni provinciali”, per garantire i servizi e dare certezze al personale, aggiornando il testo proposto dalla Giunta regionale alle recenti novità normative. E’ quanto chiedono il presidente dell’Upi, Nicola Valluzzi e, con valutazioni diverse, i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl che sono stati ascoltati ieri sera dalla prima Commissione (Affari istituzionali) del Consiglio regionale presieduta da Vito Santarsiero (Pd).<br /><br />“Le Province – ha spiegato Valluzzi – hanno adottato i provvedimenti di rideterminazione delle piante organiche in base alle disposizioni della legge n. 190, che impone la riduzione del 50 per cento del personale, un lavoro che ha tenuto fuori il personale di polizia e provinciale e centri per l'impiego perché lo Stato avrebbe dovuto prendere una decisione. Recentemente, in sede di conversione del decreto 78, si è stabilito che personale delle polizie provinciali deve confluire nei corpi di polizia locale o, in subordine, le Province, nelle loro funzioni fondamentali, possono mantenere parte di questo personale nel 50 per cento assentito. Il personale dei Centri per l'impiego, invece, avrebbe dovuto avere una destinazione di matrice statale, ma con la conversione del decreto 78 si è stabilito che lo Stato coprirà per il 2015 e il 2016 i due terzi dei costi, mente un terzo, oltre ai costi di gestione delle strutture, spetta alle Regioni, che probabilmente dovranno farsi carico di questo personale, anche se in Conferenza Unificata non è stata ancora raggiunta l’intesa su questo punto”. Per quanto riguarda infine l’Apea, che entro il 31 dicembre sarà messa in liquidazione perché le Province non possono avere società partecipate, sarebbe opportuno che venga accelerato il percorso che prevede la confluenza del personale nella società energetica lucana”.<br /><br />Roberta Laurino della Cgil, il sindacato che aveva chiesto l’audizione alla Commissione, ha proposto alcuni emendamenti a partire dal personale dei centri per l’impiego che, a suo parere, nel caso in cui il riordino della delega sul lavoro non dovesse prevedere adeguata ricollocazione, dovrebbe entrare nei ruoli organici della Regione per essere assegnato funzionalmente alla costituenda Agenzia regionale in materia di formazione, lavoro e transizioni nella vita attiva, che sarà attivata in attuazione della recente legge regionale sul Siap. Analogamente, la Cgil propone che il personale della polizia provinciale che non rimarrà alle Province, possa essere trasferito nelle polizie locali o nei ruoli della Regione con funzioni di polizia amministrativa. In materia di cultura, pinacoteca e musei, funzioni e personale, sempre a parere della Cgil, dovrebbero essere trasferiti alla Regione in base alla nuova legge 27/1015 sul patrimonio culturale.<br /><br />Giuseppe Bollettino ed Elisabella Pennacchia della Cisl hanno sottolineato il progetto impegnativo di ristrutturazione dell’Apea, auspicando che, se non ci saranno le condizioni per portarlo a buon fine, si consideri anche per il personale di questa agenzia il passaggio alla Regione. Discorso analogo per i dipendenti dei centri per l’impiego e per quelli impegnati nel settore forestale. Giusta, a parere della Cisl, la scelta di mantenere alle Province le cosiddette “funzioni trasversali”.<br /><br />Per Antonio Guglielmi della Uil il governo doveva farsi carico dei centri per l'impiego, assorbendoli nella costituenda agenzia nazionale, ma si è trattato di un bluff, quindi anche la Uil chiede di inserire il personale nei ruoli regionali e ed assegnarlo funzionalmente all’Agenzia regionale. Mentre a suo parere l’Apea non rientra in questa manovra perché non si tratta di personale pubblico, e la polizia provinciale è bene che resti alle Province, a meno che ai Comuni non vengano assegnate le risorse. I sindacati hanno operato insieme per trovare un punto di equilibrio – ha aggiunto – e il testo del ddl è stato concordato nell'osservatorio ed è il frutto del confronto fra le parti sociali e le Province. Occorre fare presto, lo sforzo fatto dalla Regione con lo stanziamento deciso in assestamento va continuato per salvare i servizi e il personale.<br /><br />Anche Francesco Manico dell’Ugl ha sollecitato di accelerare l’iter di approvazione del ddl, procedendo contestualmente alla calendarizzazione programmata e condivisa del trasferimento delle funzioni non fondamentali e del relativo personale delle Province, all’immediata pubblicazione dei posti vacanti in Regione, al tempestivo inquadramento di tutto il personale già in posizione di comando o distacco. L’esponente dell’Ugl ha chiesto infine il rapido trasferimento alla provincia di Potenza dei 12 milioni stanziati dalla Regione per compensare i tagli imposti dallo Stato e l’immediata individuazione delle funzioni da trasferire alle Province.<br /><br />A Valluzzi ed ai rappresentanti sindacali sono state rivolte alcune domande e considerazioni dai consiglieri Romaniello, Perrino, Galante e Rosa, che ha chiesto di conoscere il parere della Giunta sulle novità intervenute.<br /><br />“La legge regionale che approveremo entro il mese di ottobre -ha detto il presidente Vito Santarsiero – ci consentirà, anche alla luce delle audizioni in commissione e dello sforzo messo in campo dalle Province di Potenza e Matera, di completare un percorso amministrativo in grado di dare da un lato garanzia ai dipendenti e dall’altro di assicurare continuità a servizi pubblici importanti quali quelli nei settori delle politiche del lavoro, formazione e cultura”.<br /><br />Alla riunione, oltre al presidente Vito Santarsiero, hanno partecipato i consiglieri Cifarelli, Robortella e Spada (Pd), Bradascio (Pp), Galante (Ri), Pietrantuono (Psi), Mollica (Udc), Romaniello (Gm), Rosa (Lb-Fdi), Napoli (Pdl-Fi) e Perrino (M5s).<br /><br />