Rinnovabili, Rosa e Pici su decreto Romani

I consiglieri regionali del Pdl intervengono sulle dichiarazioni del segretario regionale dell’Api, Mazzocco, circa il provvedimento ministeriale che stoppa solare ed eolico in Italia

“Il segretario regionale dell’Api, Vilma Mazzocco, ritiene che il decreto del Ministro Romani ‘sia un duro colpo per il Mezzogiorno che da tempo punta sugli impianti eolici, fotovoltaici ed in generale di energia alternativa’. Addirittura il provvedimento rappresenta un duro colpo anche per i nostri agricoltori nel diventare produttori di energia per l’autoapprovvigionamento energetico aziendale ed anche per fornire un contributo più consistente al Paese”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pdl Gianni Rosa, sottolineando che “la dirigente nazionale, inoltre, ‘avvisa’ il governo nazionale che, ‘in questa fase di impennata delle quotazioni del greggio e, quindi, dei costi dei carburanti a seguito delle vicende dei paesi del nord Africa, le energie sostenibili rappresentano l’unica vera alternativa al petrolio, una nicchia di mercato destinato ad espandersi, creando posti di lavoro’.

”Dobbiamo ricordare però alla Mazzocco ed agli ecologisti di ‘vecchio stampo’ dal manicheismo facile – prosegue Rosa – che l’aumento dei prezzi dei carburanti, a seguito delle tragiche vicende libiche, con la prevedibile fiammata inflazionistica che ne deriva (+2,4% nel nostro Paese, +3,2% in Spagna), mette sotto i riflettori il tema della bolletta energetica italiana, la più cara d’Europa, grazie anche ai radicalismi referendari che bloccarono anche la ‘ricerca’ sul nucleare, salvo poi acquistare questa energia pulita dai ‘vicini’ francesi. Il prezzo lo pagano le famiglie, le aziende per le quali il prezzo dell’energia è un handicap per la competitività nei mercati globali. I dati sono che in Italia paghiamo l’elettricità il 30% in più del resto d’Europa (+ 48% rispetto alla Francia), particolare insignificante per i radical chic. Alla visone bucolica ed arcadica di certo ecologismo di facciata, si contrappone la necessità di recuperare il tempo perduto dotandosi di centrali nucleari, accanto a fonti energetiche tradizionali e a quelle rinnovabili (solare, eolico): un mix che ci metterebbe in pari con gli altri grandi Paesi industrializzati”.

“Il governo – aggiunge il consigliere Pdl – va decisamente in questa direzione e un passo importante è stato compiuto con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del provvedimento per snellire e semplificare le procedure di valutazione e autorizzazione dei nuovi impianti. Nessuno vuole distruggere l’ambiente, tutti invece vogliamo preservare un futuro migliore per le generazioni che saranno; quindi finiamola con antiquati slogan e la disinformazione cui sono maestri gli eredi ‘comunismo italiota’ che hanno solo l’effetto di frenare una vera modernizzazione della Nazione. Alla dottoressa Mazzocco, che propugna l’autarchia economica in Basilicata e che si erge a difensore della ‘green economy’, ricordiamo che il decreto del ministro Romani frena gli incentivi selvaggi per il fotovoltaico. Sono talmente costosi, li pagano gli italiani nelle bolletta e vantaggiosi solo per chi ne usufruisce, che nel 2010 la corsa alla realizzazione di impianti avrebbe consentito di arrivare a un passo dal traguardo degli 8mila megawatt previsto per il 2020”.

“Di qui la necessità – conclude Rosa – di procedere con maggiore cautela, frenando quegli incentivi, anche nella attesa di accertare la veridicità di quei dati dopo che alcune verifiche avrebbero portato alla luce, secondo il ministro Romani, ‘casi di vera e propria truffa’. Senza poi dimenticare le ‘lobby lucane’ che hanno permesso per anni di avere una Lucania senza pianificazione energetica. La Mazzocco, il suo partito Api e la maggioranza pensino invece ad attuare una politica energetica vera, a far funzionare la Sel ed a proteggere realmente la Basilicata dalle perforazioni senza controllo e da violazioni di normative ambientali denunciate dalla opinione pubblica e dalle opposizioni”.

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