Rimborsi, Vita: affrettata la scelta del governatore

Il capogruppo del Psi, “nel pieno rispetto del lavoro autonomo della magistratura e della tutela dei diritti che appartiene a ciascun cittadino”, ritiene che “le dimissioni siano la strada più semplice rispetto ad una questione più complessa”

In relazione all&rsquo;inchiesta della magistratura sui rimborsi ai consiglieri regionali,&nbsp; capogruppo del Psi Rocco Vita ha rilasciato la seguente dichiarazione:<br /><br /><br />&ldquo;La vicenda giudiziaria che mi vede coinvolto insieme ad altri colleghi&nbsp; consiglieri di oggi e di ieri, per evitare che si trasformi in un processo mediatico o peggio ancora di piazza, richiede alcune riflessioni nel pieno rispetto del lavoro autonomo della magistratura e della tutela dei diritti (primo fra tutti quello della presunzione di innocenza in mancanza di sentenze di Tribunale) che appartiene a ciascun cittadino. Per chi come me ha gi&agrave; vissuto in prima persona una vicenda giudiziaria, che ha avuto sicuramente risvolti maggiori, come quella del Grande Albergo, e ha dovuto attendere per ben sei anni la decisione della magistratura che si &egrave; espressa per &lsquo;un non rinvio a giudizio&rsquo; perch&eacute; il fatto non sussisteva, quanto sta accadendo in queste ore ha un peso morale di gran lunga superiore nell&#39;attuale contesto.<br /><br />In primo luogo, non posso per&ograve; non sottolineare, in attesa di chiarire tutto nelle sedi opportune, che alcuni giornali hanno riportato in modo impreciso e superficiale alcuni fatti che mi sono stati contestati: mai avrei potuto giustificare a me stesso spese familiari o personali e cenoni festivi addebitandoli alla comunit&agrave; lucana.<br /><br />La seconda riflessione si riferisce alla lettura politica della stessa vicenda e all&rsquo;affrettata e solitaria scelta del Governatore di dimissioni per dichiarare chiusa la legislatura regionale. Non c&rsquo;&egrave; da parte mia alcuna difesa personale che so di dover esercitare in altra sede, quanto piuttosto la volont&agrave; di difendere il Consiglio regionale e di mettere in guardia dal rischio di alimentare nuova antipolitica facendo passare il Consiglio per luogo primario di malapolitica. Ritengo che le dimissioni siano la strada pi&ugrave; semplice rispetto ad una questione pi&ugrave; complessa che &egrave; fatta anche di regole in materia di regolamentazione delle spese di consiglieri e gruppi che scontano forti ritardi e inadeguatezze. Anche in questa occasione &egrave; venuta meno la regola politica essenziale del confronto nella maggioranza di centrosinistra che, proprio perch&eacute; &egrave; stata fondamentale all&rsquo;elezione del Governatore, avrebbe dovuto vincolarlo ad una consultazione preventiva, lasciando comunque a lui ogni decisione finale. Per quanto sta succedendo, in definitiva, resto sempre pi&ugrave; convinto&nbsp; che lezioni di limpidezza e buona politica non possano appartenere solo ad uno, secondo una visione manichea di &lsquo;buoni&rsquo; e &lsquo;cattivi&rsquo;, ma per affermarsi come pratica politica quotidiana finalizzata a riconquistare la&nbsp; fiducia dei cittadini debbano coinvolgere tutti&rdquo;.

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