Rimborsi spese, Navazio: “evidente caduta di etica pubblica”

Il consigliere, esponente di ‘Scelta civica per la Basilicata: “la discussione di martedì prossimo in Consiglio non può essere posta alla fine dell’ordine del giorno”

&ldquo;Strano clima in Regione, costruito su un apparente ossimoro. Un Presidente dimissionario all&rsquo;insaputa di tutti provoca, di fatto, le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio. Una Giunta invece che procede come se nulla fosse successo. Dimenticandosi che dispone di poteri attenuati. Come quelli del Consiglio d&rsquo;altronde. Non sono servite, finora, due riunioni dell&rsquo;Ufficio di Presidenza per far comprendere che il Consiglio regionale &egrave; sciolto e che la Giunta &egrave; dimissionaria&rdquo;. E&rsquo; quanto dichiara il consigliere regionale Ernesto Navazio (Gm) sottolineando che &ldquo;richieste di pareri, interlocuzioni varie non sono servite. La domanda posta, precisa, secca &egrave; quella di comprendere il regime in cui si trova l&rsquo;attuale attivit&agrave; istituzionale. Noi crediamo che sia quella della prorogatio. &lsquo;Un istituto che serve ad assicurare, in qualche modo, la continuit&agrave; dell&rsquo;esercizio delle pubbliche funzioni&hellip; in forza del quale un organo, anche scaduto, ha la possibilit&agrave; di continuare ad esercitare, sia pure limitatamente, i suoi poteri e ci&ograve; non in base ad un atto speciale che concede la proroga stessa, ma di diritto&rsquo;, secondo la nota definizione proposta dall&rsquo;on. Tosato nel corso dei lavori dell&rsquo;Assemblea Costituente&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Quindi &ndash; prosegue il consigliere, esponente di Scelta civica per la Basilicata – solo atti indifferibili, urgenti e quelli che presuppongono un qualche carattere di doverosit&agrave;. Astenendosi da ogni altro intervento che possa essere interpretato come una forma di captatio benevolentiae nei confronti degli elettori. Invece tutto continua come prima. Anzi pi&ugrave; di prima. Tra l&rsquo;entusiasmo dei neofiti catapultati persino nelle campagne elettorali comunali. Promettendo a destra e manca. Illudendo ancora una volta. E questo ci d&agrave; la misura della distanza del palazzo da ci&ograve; che &egrave; successo. Convinti che la questione non li riguardi.<br />Il Presidente dimissionario all&rsquo;insaputa di tutti, in un sussulto solipsistico, ha avuto il merito di porre la questione. Quella etica. Sempre sussurrata.<br />Sulla spinta di una discussione balbettata (e poca incisiva per la verit&agrave;), negli scorsi mesi si sono susseguiti articoli, libri, appelli, discussioni, interviste, inchieste, blog, dossier che sempre pi&ugrave; denunciavano pi&ugrave; caste, baroni, lobby, raccomandati, salotti buoni, favoritismi, potentati, comitati di affari, nepotismi e rendite di posizione. Pi&ugrave; del merito contavano (o contano?) sempre l&rsquo;affiliazione a famiglie, partiti o correnti, movimenti, network di relazioni, associazioni o l&rsquo;appartenenza a ceti sociali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;unica azione che oggi non si pu&ograve; fare &ndash; afferma Navazio – &egrave; tacere e fare finta che non sia successo nulla. E smettiamola con i rapporti interpersonali ed ogni volta che si dice qualcosa c&rsquo;&egrave; sempre qualcuno che la prende come una questione personale.&nbsp;La vicenda non &egrave; semplice. Il sospetto &egrave; dietro ad ogni angolo. E al di l&agrave; di dichiarazioni di circostanza (tutti garantisti-nessuno giustizialista) tutti, per&ograve;, con la voglia, pruriginosa, di leggere. Per capire cosa? Non si sa. &nbsp;Riecheggiano vecchie parole come macigni: &lsquo;I partiti non fanno pi&ugrave; politica, sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della societ&agrave;, della gente; idee, ideali, programmi pochi e vaghi, sentimenti e passione civile zero&rsquo;. C&rsquo;&egrave; stata una evidente caduta di etica pubblica e di senso delle istituzioni. Qui non ci sono molte soluzioni: sono legate all&rsquo;uomo, alla sua sensibilit&agrave;, alla sua coscienza. Ci sar&agrave; sempre un sospetto. Per sempre si ricorder&agrave;. E non ci sar&agrave; un partito che dimenticher&agrave;.<br />La discussione di marted&igrave; prossimo in Consiglio &ndash; conclude Navazio -non pu&ograve; essere posta alla fine dell&rsquo;ordine del giorno. Va anticipata. Dopo le obbligatorie surroghe di Folino e Viti.&nbsp;Per non apparire deboli. Per non apparire mediocri. Imponendo alla politica di fare bene la politica, senza ipocrisia e infingimenti&rdquo;.<br /><br /><br />&nbsp;&nbsp;

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