In una lettera pubblicata oggi da “Il Quotidiano della Basilicata” il presidente del Consiglio regionale replica alle affermazioni di Chicco Testa sulla riforma del Titolo V. Sul petrolio occorre “una nuova intesa istituzionale fra Stato e Regione”
“E’ vero, occorrono amministrazioni più trasparenti ed efficienti, capaci di affrontare e risolvere i problemi in tempi certi. Ma il cambiamento, e anche la sfida dell'innovazione, che va accettata e valorizzata, non possono significare meno democrazia e meno partecipazione”.<br /><br />Così il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, in una lettera pubblicata oggi da “Il Quotidiano della Basilicata”, risponde all’ex presidente dell’Enel Chicco testa, che in un’intervista pubblicata sullo stesso quotidiano il giorno precedente si era detto entusiasta della proposta di riforma costituzionale di Matteo Renzi, che prevede la cancellazione delle materie concorrenti dal Titolo V della Costituzione, e favorevole ad un netto riaccentramento nelle mani dello Stato di tutte le competenze in materia di energia e grandi opere.<br /><br />“Che ci sia la necessità di riformare il Titolo V della Costituzione – afferma Lacorazza -, o anche, più semplicemente, di stabilire in maniera chiara “chi fa cosa” su alcune delicate materie, è assolutamente vero. Ma utilizzare le incertezze della situazione attuale per buttare via “il bambino con l’acqua sporca”, cioè non solo le storture e le cose che non hanno funzionato ma l’intero dibattito di questi anni sul federalismo, è una scorciatoia che non fa bene al nostro Paese e al Mezzogiorno”.<br /><br />Per Lacorazza “la crisi del regionalismo richiede una riflessione seria sulla riforma dello Stato e sull’articolazione dei poteri”. E a Chicco Testa, per il quale “l’avvicinamento delle competenze al territorio ha finito per aumentare l’ingovernabilità complessiva dei processi” e che “sono proliferati veri e propri egoismi territoriali”, il presidente del Consiglio regionale chiede: “Ma si possono governare i processi senza la democrazia?”.<br /><br />Non basta, quindi, “evidenziare che occorre decidere rapidamente. Perché decidere è e sarà sempre faticoso e difficile. Per me – aggiunge Lacorazza – bisogna farlo rispettando i territori e riscoprendo una tradizione che in Basilicata è stata virtuosa, e ci ha portato a praticare quel federalismo solidale e cooperativo che in più di un’occasione ha fatto scuola”.<br /><br />Il presidente del Consiglio regionale richiama infine la vicenda del petrolio, che “come del resto per altri versi la stessa questione del governo delle risorse idriche, pone ben altri problemi, che attengono innanzitutto al rispetto e all'attuazione degli impegni assunti dallo Stato nel corso degli anni nei confronti della Basilicata”. E sostiene che oggi, a quindici anni dagli accordi sul petrolio, occorre “una nuova intesa istituzionale fra lo Stato e la Regione, che rinnovi il patto siglato allora, aggiornandolo alle necessità impellenti di oggi. Il Consiglio regionale, in un rapporto leale collaborazione con il governo regionale, ma anche a tutela delle prerogative di tutti i gruppi politici, si farà parte attiva di questo percorso di concertazione, promuovendo il dibattito e il confronto e sollecitando con forza il rispetto degli impegni da parte dello Stato”.<br />