«Con queste riforme la democrazia diventerà un optional garantito solo a poche persone e non a tutti. Infatti, le 800mila firme necessarie per chiedere un referendum o le 250mila firme per poter presentare un disegno di legge d'iniziativa popolare, ne sono l'esempio perfetto. L'intento è chiaramente quello di togliere di mezzo le minoranze e di compromettere l'agibilità di eventuali azioni extraparlamentari, così da non disturbare le manovre del Governo e della Maggioranza». Lo ha detto il senatore di SEL Giovanni Barozzino, durante l'illustrazione in Aula degli emendamenti all'art. 1, che ha aggiunto: «E' ora di finirla con l'uso di parole offensive nei confronti di SEL e di chiunque si oppone a questo disegno di legge: chi non condivide l'impianto di questa riforma può essere considerato solo qualcuno che vuole difendere la democrazia. E questa non è una colpa, casomai un merito». «Piuttosto mi auguro invece che il governo e la maggioranza vogliano ravvedersi: non è mai troppo tardi per cercare di tornare indietro, perché penso sul serio che la strada intrapresa sia una scelta perdente non solo per la politica, ma per tutto il Paese e credo – ha concluso Barozzino – che i cittadini non ve lo perdoneranno».
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