Restauro organo a canne chiesa Filiano, Pace soddisfatto

Il consigliere del Gruppo misto si augura “che la Regione Basilicata riesca a rivitalizzare anche altri strumenti simili che, pur rappresentando la storia delle rispettive comunità, restano però inutilizzati e in via di deperimento in altre chiese lucane”

&ldquo;Dopo oltre sessant&rsquo;anni i cittadini di Filiano potranno riascoltare le splendide note dell&rsquo;organo a canne situato nella Chiesa di San Giuseppe. Dopo un lungo e complesso lavoro di restauro, lo strumento &egrave; stato riconsegnato al parroco don Mariano Spera della parrocchia Maria Santissima del Rosario per essere di nuovo risistemato sul piano rialzato sull&rsquo;ingresso principale del luogo di culto&rdquo;. Ne da notizia il consigliere regionale Aurelio Pace (Gm), che si dice &ldquo;molto soddisfatto per il lavoro eseguito&rdquo;. &ldquo;Come filianese e appartenente a questa comunit&agrave; cristiana &ndash; aggiunge Pace, presente insieme a don Mariano ed al sindaco Santoro al ritorno dell&rsquo;organo nella Chiesa Madre – considero questa giornata come storica e caratterizzante per l&rsquo;intera famiglia cattolica di questo centro. Orgoglio e identit&agrave; per il recupero di un organo storico che &egrave; stato tra i primi impegni politico – amministrativi che ho assunto di fronte alla mia comunit&agrave;. Oggi si corona un sogno&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Lo stato di conservazione dell&rsquo;organo a canne &ndash; aggiunge Pace – era considerato dagli esperti &lsquo;pessimo&rsquo;, essendo rimasto muto da troppo tempo a causa del mancato funzionamento dei mantici, il deperimento dell&rsquo;intera struttura e per la polvere che lo ha avvolto. L&rsquo;organo &egrave; stato rivitalizzato dalla ditta specializzata Continiello Spa di Monteverde, con il contributo finanziario della Regione Basilicata. Nella giornata di marted&igrave;, gli operai &ndash; tra non poche difficolt&agrave; tecniche – hanno potuto risistemarlo nel luogo dove &egrave; rimasto inoperoso per oltre mezzo secolo, nella zona della cantoria. Le ultime note, infatti, sono antecedenti il 1960, mentre la sua costruzione, da attribuire ad un organaro esperto, risalirebbe all&rsquo;inizio 1700. In epoca recente, per&ograve;, &egrave; stato riammodernato con una cassa di legno con verniciatura e indorature, prima di essere letteralmente abbandonato. Durante la permanenza in laboratorio sono state ricostruite tutte le canne con metodi strettamente artigianali, consentendo di ridare il loro timbro originale. Il restauro ha altres&igrave; ripristinato in pieno la sua funzionalit&agrave; originale, facendone riaffiorare i pregi artistici, salvaguardandone il rispetto dello stile costruttivo originario. Lo strumento &egrave; costituito da diciannove canne che prima del restauro versavano in condizioni precarie: alcune del tutto scomparse, mentre altre risultavano schiacciate. I quarantacinque tasti sono rivestiti in osso di ebano, mentre la pedaliera &egrave; stata ricostruita per intero, non essendo stata pi&ugrave; ritrovata quella originaria. Nelle prossime settimane &egrave; prevista un&rsquo;apposita e ufficiale cerimonia di consegna dell&rsquo;organo alla comunit&agrave; filianese a cui parteciperanno autorit&agrave; istituzionali e religiose, a testimonianza dell&rsquo;interesse generale verso lo storico strumento musicale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; prevista una grande manifestazione, con la straordinaria presenza del tastierista di fama internazionale qual &egrave; Rocco Petruzzi, che sar&agrave; il primo a riutilizzare l&rsquo;organo storico di Filiano con un concerto di musica sacra. L&rsquo;obiettivo &ndash; conclude Pace – &egrave; che la Regione Basilicata, attingendo a tutti i finanziamenti possibili, compresi quelli comunitari, riesca a rivitalizzare anche altri strumenti simili che, pur rappresentando la storia delle rispettive comunit&agrave;, restano per&ograve; inutilizzati e in via di deperimento in altre chiese lucane&rdquo;.&nbsp;

    Condividi l'articolo su: