Il consigliere del M5 commenta l’approvazione della sua mozione sulla crisi occupazionale dell’azienda per l’istituzione di un tavolo di concertazione presso la Regione Basilicata e la riqualificazione della forza lavoro
“Da oltre un anno assistiamo ad un braccio di ferro tra la Rendina Ambiente srl, società proprietaria di quello che è conosciuto come l’inceneritore Fenice di San Nicola di Melfi e i lavoratori. Si tratta di un braccio di ferro che riguarda le condizioni lavorative e i contratti. Attualmente, infatti, la Rendina Ambiente srl ha ‘imposto’ un contratto di solidarietà, dopo aver usufruito della cassa integrazione e dopo aver provveduto a diversi licenziamenti”. E’ quanto dichiarato dal consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri.<br /><br />“La posizione del Movimento cinque stelle rispetto all’inceneritore Fenice è nota a tutti – dice Leggieri – ed è fortemente critica, ma ciò non toglie che siamo dalla parte dei lavoratori e abbiamo il dovere di occuparci del loro futuro e delle loro famiglie. Non sono solamente le condizioni di lavoro a preoccuparci, ma più in generale la situazione di crisi che l’azienda richiama periodicamente per giustificare licenziamenti e l’utilizzo di strumenti contrattuali che penalizzano gli operai”.<br /><br />“I lavoratori – continua Leggieri – temono per il loro futuro e chiedono un intervento della politica e la politica non può rimanere indifferente. Non abbiamo assolutamente pensato a interventi di tipo assistenziale, ma abbiamo ritenuto doveroso impegnare la Giunta regionale ad istituire un tavolo di concertazione presso la Regione con la partecipazione di azienda e lavoratori per discutere della situazione occupazionale. Nel contempo, con la stessa mozione, abbiamo chiesto alla Regione di predisporre tutte quelle misure necessarie ed idonee alla riqualificazione della forza lavoro già oggetto di provvedimenti di licenziamento ed eventualmente di quella che dovesse subire stessa sorte”.<br />