Regione, Santochirico: nemmeno un euro che non mi spetti

Il presidente del Consiglio regionale chiarisce alcuni aspetti relativi alla rendicontazione delle proprie spese

In relazione all&rsquo;inchiesta della Procura della Repubblica sui rimborsi ai consiglieri, il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Santochirico ha rilasciato la seguente dichiarazione:<br /><br /><br />&ldquo;La notizia secondo cui sarei tra gli indagati, seppure per un caso molto marginale (fatture per acquisto di giornali) , nell&rsquo;inchiesta per i rimborsi ai consiglieri regionali, mi ha colto di sorpresa e, non lo nascondo, ha suscitato in me una seria preoccupazione: sia per la maniacale attenzione che pongo ogni qualvolta si tratti di spendere un solo euro di soldi pubblici, sia per il momento particolare che l&rsquo;istituzione regionale sta attraversando.<br /><br />L&rsquo;unica cosa che ho potuto fare &egrave; stata quella di&nbsp; passare la mattinata a consultare documenti e a verificare le copie in mio possesso dei conteggi e delle rendicontazioni, alla ricerca di doppioni di fatture o altri possibili errori, insieme alla paziente segretaria del mio studio alla quale devo avere senz&rsquo;altro cambiato i programmi di quella che sarebbe dovuta essere, invece, una giornata di festa.&nbsp;<br /><br />Dalle verifiche fatte, &egrave; emerso chiaramente che non vi sono doppioni di fatture, bens&igrave; per gli stessi mesi due fatture riferite a giornali differenti: in una venivano fatturate le testate La Gazzetta del Mezzogiorno, il Quotidiano, la Nuova del Sud, Corriere della Sera, la Repubblica e Sole 24 Ore, nell&rsquo;altra venivano fatturate testate politiche e di opinione (una modalit&agrave; di fatturazione risalente alla precedente legislatura, quando rivestivo la carica di assessore).<br /><br />Un mero errore materiale &egrave; invece stato rilevato nella tabella delle rendicontazioni del 2011 (al numero 22): &egrave; stata riportata la somma di euro 1.847,90 anzich&eacute; 1.247,90. Un errore che &egrave; stato possibile riscontrare proprio grazie alle fatture allegate in rispondenza di detta voce, che sono invece riportate con assoluta correttezza e puntualit&agrave; e, soprattutto, una sola volta, e che ammontano, appunto, a 1.247,90 euro.<br />Naturalmente, insieme alle scuse, restituir&ograve; domani stesso con bonifico la somma indebitamente percepita (600 euro) affinch&eacute; non resti nemmeno l&rsquo;ombra del sospetto che abbia voluto appropriarmi di qualcosa che non mi spetta&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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