Regionalismo, Mollica: “La Basilicata non è distratta”

Per il presidente del Consiglio regionale “con il nuovo Statuto abbiamo a disposizione uno strumento in grado di offrire una nuova rappresentazione e un nuovo modo di essere Regione”

&ldquo;Il Consiglio regionale della Basilicata non &egrave; affatto distratto. Prova ne &egrave; il contributo dato alla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali che si &egrave; riunita nei giorni scorsi presso il Censis proprio per il rilancio del regionalismo e dove la modalit&agrave; adottata da Lombardia e Veneto, anche se nelle proprie prerogative, &egrave; stata stigmatizzata al di fuori di un processo complessivo unitario delle Regioni&rdquo;. &Egrave; quanto dichiara il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica dopo il commento apparso sulla stampa locale dell&rsquo;ex parlamentare Nicola Savino che parla di &ldquo;rappresentanze che stanno a guardare&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Oltre a tenere viva la fiamma della questione meridionale, sollevata pi&ugrave; volte da esponenti del calibro di Giustino Fortunato, Francesco Saverio Nitti e Gaetano Salvemini &ndash; aggiunge Mollica – anche la Regione Basilicata pu&ograve; e deve lavorare per rivendicare maggiore autonomia, ed ha l&rsquo;obbligo ed il diritto di svolgere un ruolo diverso nel panorama nazionale partecipando al mantenimento del &lsquo;Sistema Italia&rsquo; soprattutto nell&rsquo;ambito del bilancio energetico, per effetto delle nostre risorse quali petrolio ed acqua&rdquo;.<br /><br />Per il presidente del Consiglio regionale &ldquo;la Basilicata sta mettendo in campo tutte azioni necessarie per ricercare il ruolo di guida delle Regioni del Meridione d&rsquo;Italia, avendo dato anche dimostrazione, ad esempio nella sanit&agrave;, di buone prassi elogiate in campo nazionale. Ma affinch&eacute; tutto ci&ograve; avvenga &egrave; necessario lavorare tutti insieme per costruire occasioni di sviluppo favorendo il rafforzamento di un sistema di relazione e decisione con lo Stato&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ritardi e aspettative ci impongono una necessaria inversione di tendenza &ndash; conclude Mollica – rispetto a politiche negative che sono risultate per certi versi fallimentari, pur essendo portate avanti con risorse che provengono dalle royalties del petrolio e dell&rsquo;acqua. Questo a dimostrazione che la questione del regionalismo non &egrave; una chimera che si sta inseguendo; con il nuovo Statuto abbiamo a disposizione uno strumento in grado di offrire una nuova rappresentazione e un nuovo modo di essere Regione rispetto alla profonda crisi del regionalismo, al nuovo protagonismo che oggi l&#39;Europa chiede ai territori, e soprattutto rispetto alle nuove sfide che richiedono istituzioni riformate, pi&ugrave; competitive, oltre che con un rinnovato rapporto con i territori&rdquo;.&nbsp;&nbsp;

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