Referendum petrolio, Rosa: sussulto minimale di dignità

“Avevamo invitato il presidente Lacorazza a portare i quesiti referendari in questo Consiglio per dimostrare, una volta tanto, che anche la Lucania può essere il traino di decisioni politiche, invece di essere sempre la Regione che subisce”

&ldquo;Fratelli d&rsquo;Italia &ndash; Alleanza Nazionale prende atto che sia pure con grande ritardo questo Consiglio cerca di trovare in s&eacute; quel minimo di dignit&agrave; necessario a non farsi calpestare da poteri governativi che pur dovrebbero esservi vicini e che troppe volte abbiamo rilevato indifferenti al nostro territorio ed alle nostre genti&rdquo;. Cos&igrave; il consigliere regionale di Lb-Fdi Gianni Rosa ha iniziato oggi in Aula il suo intervento per motivare il voto favorevole sulla proposta di referendum abrogativi di alcune parti dell&rsquo;art. 38 dello sblocca Italia e dell&rsquo;art. 35 del decreto sviluppo.<br /><br />&ldquo;Fratelli d&rsquo;Italia &ndash; ha aggiunto Rosa – si &egrave; battuta dal primo momento contro le norme che ora ci si propone di far abrogare in via referendaria e che sono opera del Governo nazionale di Matteo Renzi. Uno svuotamento di competenze regionali che va inquadrato nel complessivo svuotamento del nostro territorio, sempre pi&ugrave; visto da Roma come le &lsquo;black hills&rsquo; al momento della scoperta dell&rsquo;oro, con i lucani al posto dei Sioux da deportare. Noi riteniamo che questa iniziativa, oltre che tardiva, sia parziale. L&rsquo;estensione dei quesiti referendari anche all&rsquo;art. 37 del D.L. 133/2014 sarebbe stata doverosa visto che, anche in questo caso, la norma comprime fino ad estinguerle competenze che appartengono agli Enti locali ed alle Regioni. I piani per la costruzione di gasdotti potranno costituire varianti ai piani regolatori, ai piani di bacino e di tutela delle acque, derogando alle norme comunali e regionali ed estromettendo del tutto gli Enti locali da ogni e qualsiasi decisione in merito, violando i principi di leale collaborazione e di sussidiariet&agrave;. Diceva Manzoni che chi non ha coraggio non pu&ograve; darsene. E coraggio questo Governo regionale non ne ha dimostrato affatto. Anzi ha tentato di mascherare la sudditanza verso il proprio leader di partito dietro &lsquo;successi&rsquo; fasulli. Non possiamo dimenticare i toni trionfalistici di Marcello Pittella che sbandierava, all&rsquo;indomani della conversione del decreto legge, una vittoria 4 a 0. Ma probabilmente si trattava di giocare a subbuteo e non sul vero campo della politica. Cos&igrave; come non possiamo dimenticare che lo stesso presidente della Regione Pittella, in quest&rsquo;aula, esaltava la &lsquo;previa intesa&rsquo; come un successo, salvo poi essere smentito dal decreto attuativo del Ministero che si &egrave; corsi ad impugnare&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Allo stesso modo &ndash; ha aggiunto ancora Rosa – , non possiamo dimenticare l&rsquo;opposizione di Fratelli d&rsquo;Italia a chi ha cercato di far apparire un&rsquo;altra realt&agrave;, in tutti i modi, anche negando l&rsquo;evidenza e che, oggi, ci parla di coerenza con le scelte passate. Noi di Fratelli d&#39;Italia, da sempre, abbiamo parlato di usurpazione di competenze, di compressione di tutele e diritti, di titolo concessorio unico e di un&rsquo;intesa che era stata ridotta da un atto autonomo e politico della Regione ad un atto amministrativo all&rsquo;interno di una conferenza di servizi. In questa stessa sede, non dimentichiamo che noi abbiamo chiesto, soprattutto, il rispetto della volont&agrave; popolare e siamo stati chiamati populisti e demagoghi. Oggi, noi di Fratelli d&rsquo;Italia ci stiamo prendendo una dolce rivincita: siete diventati tutti demagoghi e populisti come noi. E questi quesiti referendari lo dimostrano&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Oggi la politica dei palazzi ha concluso Rosa -, quella delle trattative, del &lsquo;do ut des&rsquo;, dello &lsquo;svendiamo tutto per ottenere delle briciole&rsquo; chiede aiuto al Popolo che dovr&agrave; votare il referendum, quello stesso Popolo che aspettava risposte radunato davanti la Regione e che la politica delle lobby del Pd &amp; associati ha snobbato. &Egrave; bello vedere che col mettere insieme cinque debolezze si &egrave; infine riusciti a trovare, se non un briciolo di coraggio, quantomeno un sussulto minimale di dignit&agrave;. Avevamo invitato, pubblicamente, qualche settimana fa, il presidente Lacorazza a portare i quesiti referendari in questo Consiglio per dimostrare, una volta tanto, che anche la Lucania pu&ograve; essere il traino di decisioni politiche, invece di essere sempre la Regione che subisce. Noi voteremo a favore di questa proposta di deliberazione, per tardiva e parziale che sia: perch&eacute; dietro la sua approvazione, non vi siano solo le paure ed i tatticismi che hanno caratterizzato questo Governo lo scorso anno, ma anche il coraggio di chi, come noi, coerentemente e dal primo momento, ha sempre chiesto ci&ograve; che, solo oggi e solo parzialmente, chiedete di fare&rdquo;.<br />

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