Referendum petrolio, Lacorazza: ora si riapre il dibattito

Per il presidente del Consiglio regionale l’approvazione dei quesiti referendari su sblocca Italia e decreto sviluppo “non si può decidere solo a Roma il destino dei territori. No alle trivelle in mare, puntare su un modello di sviluppo più armonico”

&ldquo;Non si pu&ograve; decidere solo a Roma il destino dei territori&rdquo;. Piero Lacorazza riassume cos&igrave; il senso della decisione assunta oggi dal Consiglio regionale della Basilicata, che ha approvato sei quesiti referendari su alcune norme contenute nell&rsquo;articolo 38 della legge sblocca Italia (oltre che in altre leggi collegate) e sull&rsquo;articolo 35 del decreto sviluppo, per ci&ograve; che riguarda specificamente le trivellazioni in mare. &ldquo;Le Regioni &ndash; afferma il presidente dell&rsquo;Assemblea lucana – devono rivendicare unitariamente uno spazio per il confronto, anche cos&igrave; si alimenta e si rafforza il principio di leale collaborazione con lo Stato e si tutelano le prerogative delle Regioni e dei territori&rdquo;.<br /><br />I quesiti approvati oggi dal Consiglio regionale della Basilicata saranno esaminati nelle riunioni gi&agrave; fissate dai Consigli regionali di Marche, Molise, Puglia e Sardegna (22 settembre), Sicilia (23 settembre), Abruzzo (24 settembre), Veneto (25 settembre), Campania e Calabria (28 settembre) e Liguria (29 settembre), mentre luned&igrave; 21 in altre Regioni si riunir&agrave; la Conferenza dei capigruppo per calendarizzare la discussione.<br /><br />&ldquo;Il fatto che dieci Consigli regionali sono gi&agrave; stati convocati per discutere gli stessi quesiti approvati in Basilicata e proposti unitariamente dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali, mentre in altre Regioni &egrave; gi&agrave; stata convocata la Conferenza dei capigruppo per calendarizzare la discussione &ndash; aggiunge Lacorazza -, &egrave; un risultato importante: significa che si &egrave; riaperto un dibatto nel Paese, che le Regioni, e le stesse Assemblee legislative, possono svolgere un importante ruolo di presidio democratico dei territori. E in questa occasione hanno come capofila una Regione come la Basilicata, che non &egrave; affetta dalla sindrome Nimby e da molti anni offre un contributo rilevante al bilancio energetico dell&rsquo;Italia&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La nostra &egrave; una posizione chiara, che parte dal no alle trivelle in mare &ndash; afferma ancora Lacorazza &ndash; perch&eacute; siamo una penisola che vede nella tutela della costa e del mare un elemento essenziale per lo sviluppo del turismo e dell&rsquo;economia. Un modo per preservare il futuro, mentre rimane comunque aperto il tema del Piano nazionale delle aree per le estrazioni, cio&egrave; della programmazione di una politica energetica che non pu&ograve; prescindere anche dagli accordi tra Stati e dal ruolo dell&#39;Europa, soprattutto per ci&ograve; che riguarda il mare. Lo sviluppo economico dell&rsquo;Italia non pu&ograve; prescindere dalle attivit&agrave; industriali ed in particolare da quelle legate all&rsquo;energia, che determinano un impatto sui territori. Ma si pu&ograve; e si deve puntare su un modello di sviluppo pi&ugrave; armonico, che punti a rendere effettivamente sostenibili queste attivit&agrave; e che, anche con il contributo delle Regioni e degli enti locali, individui i limiti entro cui queste attivit&agrave; possano svolgersi. E&rsquo; questa la sfida che le classi dirigenti e le istituzioni dei territori devono affrontare per governare lo sviluppo nell&rsquo;interesse generale dei cittadini&rdquo;.&nbsp;

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