Referendum, Perrino: un comitato promotore unico

Il capogruppo regionale del M5s: “E’ cominciato il viaggio verso i referendum: da sciogliere alcuni nodi per l’organizzazione”. “Colletta tra consiglieri regionali e anche parlamentari per finanziare un comitato promotore unico politicamente indipendente”

&ldquo;Si &egrave; tenuta ieri a Roma la riunione dei delegati dei 10 Consigli che hanno deliberato, lo scorso settembre, i quesiti referendari abrogativi degli articoli 35 Decreto Sviluppo e articolo 38 Sblocca Italia&rdquo;. A darne notizia il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Giovanni Perrino.<br /><br />&ldquo;In attesa del pronunciamento da parte della Corte di Cassazione sulla legittimit&agrave; della richiesta referendaria (orientativamente il 30 novembre) &ndash; continua Perrino – si &egrave; iniziato a discutere, anche assieme a rappresentanti di associazioni e comitati, sugli aspetti tecnici della campagna referendaria e su quelli relativi alla comunicazione e all&rsquo;informazione dei cittadini. Essendo una situazione quasi inedita (i Consigli regionali ci avevano gi&agrave; provato sulla riforma della geografia giudiziaria, ma i quesiti furono dichiarati inammissibili dalla Corte costituzionale), si pongono alcune questioni dal punto di vista normativo relativamente al finanziamento e alla costituzione dei comitati referendari.&nbsp;La linea che sembrerebbe prevalere sarebbe quella della costituzione e finanziamento di dieci differenti comitati promotori, uno per ogni Regione che ha deliberato. A nostro avviso &ndash; aggiunge il consigliere – cos&igrave; facendo si creerebbe un pericoloso vuoto informativo nelle altre Regioni, quelle che per ovvi motivi politici non hanno deliberato a favore dei referendum. Pertanto, per evitare questo tipo di intoppo, abbiamo proposto una soluzione pragmatica e allo stesso tempo efficace per contribuire al finanziamento del comitato promotore: si tratta di una colletta tra consiglieri regionali eventualmente aperta anche ai parlamentari, che finanzierebbe un comitato promotore unico politicamente indipendente. In questo modo si darebbe pi&ugrave; efficacia e uniformit&agrave; all&rsquo;azione del comitato promotore che andrebbe ad agire su tutto il territorio nazionale, &lsquo;coprendo&rsquo; anche quelle Regioni che non hanno deliberato a favore del referendum, superando la questione della impossibilit&agrave; che una Regione, attraverso l&rsquo;utilizzo di risorse pubbliche rivenienti dal proprio bilancio, finanzi attivit&agrave; in altri territori. Se la volont&agrave; &ndash; sostiene Perrino – &egrave; quella di fermare in ogni modo gli effetti disastrosi di queste leggi, non ci dovrebbero essere problemi per nessuno&nbsp; a destinare una parte dei propri compensi alla causa referendaria&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Noi siamo pronti da subito. Tuttavia &ndash; prosegue il consigliere del M5s – soprattutto tra i delegati esponenti di partiti vicini al Pd, rimane ancora la flebile speranza che le norme in ballo,&nbsp; vengano modificate nella direzione proposta dai quesiti referendari durante i lavori sulla legge di stabilit&agrave; nazionale. I vari rappresentanti di organizzazioni ambientaliste (Wwf, Legambiente, Isde), oltre a porre&nbsp; quesiti gi&agrave; emerse durante la discussione tra i vari rappresentanti delle Regioni, hanno fatto emergere altri aspetti come quello del cosiddetto election day che raggrupperebbe i referendum abrogativi con le elezioni amministrative dell&rsquo;anno prossimo, nonch&eacute; con il referendum confermativo in materia di riforma (la chiamano cos&igrave;) della Costituzione. Come vedete &ndash; spiega Perrino – la situazione &egrave; complicata, ma non impossibile da affrontare. Apparentemente l&rsquo;obiettivo &egrave; comune, ma dietro, soprattutto tra gli esponenti vicini al Pd, si nascondono degli interessi differenti. Ci sono due anime che sottendono alla buona riuscita del referendum: quella che vuole riappropriarsi del potere istitutuzionale che Renzi sta pian piano scippando e quella che si spende per lanciare una visione totalmente differente delle politiche energetiche e ambientali di questo Paese&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il prossimo 2 dicembre &ndash; riferisce Perrino – si terr&agrave; un ulteriore incontro, durante il quale il quadro sar&agrave; pi&ugrave; definito anche alla luce del fatto che sar&agrave; noto il parere di legittimit&agrave; espresso dalla Corte di Cassazione. Nel frattempo, noi continuamo a lavorare con un unico imperativo: perseguire il bene dei cittadini e preservare il futuro delle prossime generazioni. La Politica &ndash; conclude – non pu&ograve; permettersi di basare il proprio operato, parafrasando un noto trio della scena musicale del belpaese, su prospettive il cui tempo di vita medio non vada oltre una campagna elettorale&rdquo;.<br />

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