“Non c'era modo migliore per rilanciare il sentimento popolare dell'unità d'Italia. Il popolo Italiano ha dato un segnale forte, riportando in vita, in maniera inequivocabile, l'istituto del referendum. Alcuni sostenevano l'inutilità delle consultazioni, da attribuire forse alla mancanza di sensibilità e di attenzione da parte degli italiani.
Il popolo, invece, – afferma in un comunicato il segretario regionale della Cgil Antonio Pepe – in maniera inequivocabile ha scritto una bella pagina della storia della nostra Repubblica, precisando che i beni comuni devono rimanere indisponibili al mercato ed alle leggi del profitto, che l'energia per essere davvero fattore di crescita e di sviluppo deve essere pulita, rinnovabile e sicura, che i valori contenuti nella nostra Carta Costituzionale restano attuali e devono essere rispettati, a partire dall'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.
Il 57% degli italiani, nonostante le controindicazioni del Governo, ha sentito il bisogno di esprimersi per sancire ancora una volta che sulle scelte importanti è importante esserci ed essere coesi. Anche in Basilicata la risposta è stata chiara, seppure con un dato di affluenza leggermente al di sotto della media nazionale.
Questo voto referendario deve essere interpretato come un segnale di cambiamento forte secondo cui è necessario un nuovo modello di sviluppo che guarda ai beni comuni ed al loro modello di gestione che deve essere pubblico. L'unico impedimento legittimo, in qualunque procedimento o processo decisionale, deve essere l'interesse pubblico, lo stesso interesse che ha portato alle urne tantissimi italiani.
Quando la parola va al popolo il potere, quello lontano dalle esigenze delle persone, quello votato all'individualismo ed all'egoismo si spaventa e trema sotto i colpi della democrazia vera.
Questo referendum rappresenta la sconfitta di un modello culturale che vorrebbe il popolo relegato in un angolo a subire le decisioni di una classe politica poco attenta alle esigenze della collettività e molto sensibile alle pressioni delle lobbies.
Siamo soddisfatti e non avevamo dubbi sul fatto che i cittadini fossero responsabili ed attenti a questioni tanto delicate quanto quelle sulle quali sono stati chiamati ad esprimersi. Adesso l'iniziativa passa al Parlamento che deve recepire le indicazioni del popolo e legiferare in maniera chiara ed inequivocabile.
Noi come CGIL vigileremo affinché l'espressione del popolo venga rispettata e la voglia di cambiamento si concretizzi nella definizione di politiche realmente nuove e sensibili ai beni comuni”.
BAS 05