Il consigliere regionale del M5s: “Il ‘programma per un reddito minimo di inserimento’ di Pittella innesca una odiosa guerra tra poveri”. Presentata una interrogazione
“L’allargamento selvaggio della maggioranza del Consiglio regionale non ha prodotto alcun effetto benefico per i lavori dello stesso. L’ultima seduta è stata sciolta, per la quarta volta consecutiva, a causa dei capricci (tutti interni alla maggioranza) sul Programma triennale per le politiche culturali 2016/2018”. Lo rileva il consigliere regionale del M5s, Giovanni Perrino, che prosegue: “ a metà del guado di questa legislatura (la decima), della rivoluzione democratica dell’ex Gladiatore si è mestamente persa ogni traccia: il simbolo della catalessi nella quale è immersa la Giunta Pittella è il cosiddetto ‘Programma per un reddito minimo di inserimento’, un misero rimborso spese, forfettario tra 450 e 550 euro, continuamente annunciato ma mai attuato”.<br /><br />“Ad oltre un anno – ricorda Perrino – dal primo roboante spot pubblicitario di Pittella, il cosiddetto ‘Reddito minimo’ ancora non parte: il programma ha accumulato ritardi su ritardi, in gran parte attribuiti dall’Amministrazione regionale alla rideterminazione del nuovo Isee, al numero insufficiente dei progetti di pubblica utilità presentati dai Comuni e alla transizione della ‘nuova’ Agenzia regionale ‘Lab’ (Lavoro e apprendimento Basilicata). Nel frattempo, i quasi 12.000 cittadini che hanno fatto domanda per accedere al programma sono stati lasciati in un drammatico limbo: privi di sostegno e senza alcuna prospettiva seria di ricollocazione. Il programma – puntualizza Perrino – prevede l’erogazione di un assegno a due differenti categorie: categoria ‘A’: fuoriusciti dalla mobilità in deroga; categoria ‘B’: disoccupati e inoccupati. Ma le ultime decisioni di Pittella ‘congelano’ il programma originario e rischiano di far deflagrare una odiosa guerra tra poveri”. <br /><br />“La Giunta, infatti – sostiene il consigliere del M5s – completamente scollegata dalla realtà, in uno degli ultimi provvedimenti ha previsto un sostegno economico (pari a 500 euro) a favore di 1.861 disoccupati (di cui 1.134 ex Copes e 727 provenienti dalla platea degli ex mobilità in deroga) che dovranno svolgere un ‘tirocinio’ di 3 mesi. Insomma, si tratterebbe, in sostanza, di un ‘Copes-bis’. Dei quasi 3,5 milioni stanziati per la misura, circa 1 milione sarà destinata agli enti presso i quali verranno espletate la formazione ed i tirocini (per capirci: Ageforma e Apof-il confluite formalmente in Lab). Cosa succede, invece, ai restanti 9.623 disoccupati/inoccupati che hanno fatto domanda per la categoria ‘B’? Letteralmente ‘ibernati’ – è la definizione di Perrino – in attesa di un fatidico decreto interministeriale che deve definire le modalità procedurali di utilizzo da parte della Regione Basilicata del fondo alimentato dalle royalties risparmiate sulla ‘card carburante’. Questa volta – sottolinea il consigliere – vogliamo che sia Pittella ad assumersi la responsabilità di questa discriminazione e spiegarne le motivazioni, non ci accontenteremo delle dichiarazioni del direttore generale, Vito Marsico, o delle veline lette dall’assessore Franconi. Ormai si perdono nel tempo i nostri appelli a Pittella a discutere una misura seria e strutturata di reddito di cittadinanza (in commissione giacciono ben 4 proposte di cui una del M5s): misura ormai necessaria e urgente, visto il totale fallimento delle politiche regionali di contrasto alla povertà”.<br /><br />“E cambiare nome alle misure adottate e agli enti regionali – rimarca Perrino – non basta a farne dimenticare la completa inefficacia. Cosa hanno prodotto le centinaia di milioni di euro spesi dalla Regione nell’ultimo decennio nei Copes e nella galassia degli enti di formazione lucani? Molti di questi soldi hanno alimentato un sistema di prebende e privilegi per i soliti amici. Pochissimo è stato investito in sostegno e ricollocazione dei disoccupati, categoria sempre in continuo aumento, sempre più disperata e allo sbando più totale. Quanti posti di lavoro, veri e stabili, hanno creato le politiche nazionali e regionali? Ricordiamo, su tutti, i ‘Ponti per l’occupazione’, le ‘work experiences’ e ‘Garanzia giovani’. Urge – è la convinzione del consigliere – una svolta radicale nelle politiche sociali ed occupazionali, altrimenti le ‘guerre tra poveri’ si ripresenteranno ciclicamente”.<br /><br />“Qualche settimana fa il presidente Mollica predicava maggiore equilibrio nella dialettica politica, stigmatizzando alcuni episodi spiacevoli nei confronti di politici locali. Come M5s – conclude Perrino – crediamo che l’unica soluzione per placare gli animi sia quella di lavorare seriamente perseguendo esclusivamente il bene della comunità: prassi pressoché sconosciuta dalle parti di Via Verrastro”.<br />