Radice (VV): nuovo ruolo per Commissione Lucani nel Mondo

“Era doveroso in una circostanza come questa che si lanciassero messaggi chiari ed idee progettuali precise. Il lavoro di ricerca dei nostri corregionali svolto da Rocco Curcio, prima, e da Pietro Simonetti, dopo, è stato incessante ed esemplare, ma oramai non più sufficiente, perché rischia di impantanarsi nella memoria del ricordo, il più delle volte nostalgico, senza una vera prospettiva futura”. Lo afferma in una comunicato il coordinatore regionale di Veri Valori Michele Radice, facendo riferimento alla recente assemblea dei Lucani nel Mondo.
“Ho sempre ritenuto che l'altra Basilicata, quella fuori dai confini regionali e nazionali, – prosegue Radice – potesse costituire una grande opportunità di crescita per la nostra regione. Invece il tutto e quel poco, che si è fatto in questi anni, si è svolto in un disordine organizzativo e finanziario generale: ogni organismo pubblico (APT, ALSIA. Camera di Commercio, vari Dipartimenti Ragionali, Province, Comunità Montane, ecc) si è mosso autonomamente, senza risultati che possano definirsi apprezzabili. La Commissione dei Lucani all'estero ha mantenuto nel frattempo un profilo basso e le grandi opportunità sempre annunciate sono rimaste solo grandi annunci, mai concretizzati in fatti concreti. Ora con il passare del tempo la stessa Commissione rischia di essere portata all'esaurimento, data la scarsità di risorse finanziarie ad essa destinate. Se questo stato di cose dovesse permanere è inevitabile che la stessa e le tantissime associazioni sparse nel mondo sono destinate ad estinguersi, nonostante l'apprezzabile lavoro che il Presidente Di Sanza sta, nel pur brevissimo tempo, svolgendo.
Dunque il tema è: “Si crede in questo strumento come possibile volano di occasioni di sviluppo per i nostri corregionali dentro e fuori i confini di questa regione?” Se si allora bisogna ridefinire i compiti e le funzioni di questa Commissione. La missione affidata della attuale legge regionale (L.R. n.16/2002) va completamente ridefinita proprio nel momento in cui ci dovrebbe essere la riscrittura dello Statuto. (La precauzione è d'obbligo considerato i tempi ormai trascorsi.) Di fatto l'attuale Commissione dovrebbe essere una sorta di dipartimento agli esteri, a cui affidare il compito politico, non solo delle relazioni sociali, ma proprio delle promozioni economiche, potendo per questo gestire significative risorse finanziarie e svolgere anche un proficuo ruolo di raccordo con altre istituzioni pubbliche. Nella sfida della globalizzazione – conclude Radice – il rimanere chiusi nel recinto della propria regione, non utilizzando per questo la grande potenzialità dei nostri corregionali all'estero, è un vero e proprio delitto, che non possiamo più permetterci”.

BAS 05

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