Per il consigliere del Pdl “Al dipartimento Ambiente della Regione Basilicata con la nuova gestione Mazzocco nulla è cambiato rispetto alla fallimentare conduzione Mancusi. I fatti continuano a dimostrare improvvisazione e superficialità”
“Il dipartimento Ambiente della Regione Basilicata e il DIFA dell’Unibas (Dip. Ingegneria e Fisica dell’Ambiente) sono due esempi di eccellenze funzionanti! Altri due anni sono andati persi e la problematica dei rifiuti in Basilicata è ancora irrisolta. Al dipartimento Ambiente della Regione Basilicata con la nuova gestione Mazzocco nulla è cambiato rispetto alla fallimentare conduzione Mancusi. I fatti continuano a dimostrare improvvisazione e superficialità”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pdl Gianni Rosa il quale fa notare che “il 10 agosto 2010, con la delibera n. 1326, la Giunta regionale affida al Difa, tramite apposita convenzione (firmata il 1/9/2010), lo studio “Analisi tecnico ambientale del sistema integrato dei rifiuti solidi urbani della Regione Basilicata”. Attività da svolgersi in 9 mesi con una spesa di euro 48.000”.
“In data 11/07/2011 – precisa Rosa – presento una specifica interrogazione per conoscere l’esito dello studio. Solo in data 28/05/2012 giunge la risposta a firma del direttore generale Viggiano invece che dall’assessore Mazzocco, nella quale si evidenzia, tra le righe, che nulla di quanto previsto nello studio è stato fatto e che al Difa è stata concessa una proroga fino al 31/12/2012. Solo per una strana coincidenza, in data 31/05/2012, l’assessore Mazzocco annuncia tramite un comunicato stampa che per il nuovo sistema di gestione integrata dei rifiuti sono ‘Approvate le linee di indirizzo e la costituzione di un gruppo di lavoro … e la collaborazione con l’Unibas Difa’. Verifico la documentazione e mi rendo conto che in questi due anni in Regione accadono le cose più strane, alla delibera di Giunta (10/8/2010) con la quale si assegnava l’incarico al Difa segue una determina dirigenziale del 12/08/2011 (anche tardiva) che concede una prima proroga della scadenza dal 31/05/2011 al 31/10/2011, a seguire una proroga senza atti ufficiali fino al 31/12/2012. Unico atto una nota del Difa del 27/04/2012 che nella sostanza chiede tempo fino al 31/12/2012 in quanto qualcosa è ‘cambiato’ a seguito del ‘mutato contesto e delle priorità della Regione Basilicata’. Inconsueta la prassi amministrativa, una delibera successivamente modificata da una determina (non è possibile) anche tardiva, cui fa seguito il nulla (dalle nostre ricerche non è stato riscontrato alcun atto amministrativo) tranne la nota dell’Unibas che certo non può autorizzarsi da sola. Non so se la Regione Basilicata è parte dello Stato Italiano, per cui anche ad essa si applicano le leggi, ovvero se è parte dello Stato Indipendente di Bananas”.
“Tutto ciò – continua Rosa – in barba alle varie ‘emergenze rifiuti’ che ciclicamente si ripetono nelle nostre comunità o al vecchio piano regionale datato 2002 mai entrato in funzione per precise responsabilità della classe politica che governa Regione e Province ininterrottamente da oltre 15 anni. Classe politica che prima si impone delle regole ed una programmazione per poi, sistematicamente, disattenderla. Cos’ fa l’esecutivo regionale che ha approvato la norma per la riapertura delle vecchie discariche oramai sature e poi fa passare due anni senza fare nulla”.
“Tutto ciò – conclude il consigliere – avviene in Basilicata e ci chiediamo se solo per incuria o dietro il mondo dei rifiuti si nascondono interessi economici del ‘Sistema Basilicata’ che devono nella tranquillità più assoluta fare business alle spalle dei cittadini? Presidente De Filippo puoi spiegare cosa è successo?”.