Il capogruppo del Psi in Consiglio regionale ha presentato un’interrogazione all’assessore all’Agricoltura sulla questione della Misura 121
“Un gruppo di imprenditori agricoli partecipanti al bando di misura 121 (ammodernamento delle aziende agricole) del PSR 2007-2013 ha impugnato, a vario titolo, dinnanzi al TAR Basilicata la Delibera di Giunta Regionale n. 1463/2011 con la quale è stata approvata la graduatoria definitiva relativa all’avviso pubblico. La Regione nel costituirsi in uno dei ricorsi ha prodotto una comunicazione del Dipartimento dell’Agricoltura con la quale segnala al Tar che, con Delibera di Giunta n. 1465/2011, finanziando lo scorrimento della graduatoria, avrebbe esaurito ogni risorsa sul capitolo di spesa relativo all’Asse di finanziamento UE e più precisamente che non vi sarebbero fondi disponibili per la Misura 121 e che quindi non potrà gestire le eventuali istanze che saranno accolte dal TAR nei rispettivi ricorsi”. E’ quanto evidenzia il capogruppo del Psi Rocco Vita, che ha presentato sulla questione un’interrogazione all’assessore all’Agricoltura, aggiungendo che “la vicenda è diventato un caso clamoroso di malaburocrazia e di consistenti danni economici per gli agricoltori. Infatti – aggiunge – il TAR Basilicata, nel prendere atto della questione, ha rilevato la necessità di coinvolgere in ogni giudizio tutti i soggetti cosiddetti contro interessati che, nel caso di specie, sarebbero da individuare in tutti i partecipanti alle graduatorie ammissibili e finanziati che precedono nella stessa i ricorrenti, con il risultato che ogni ricorrente, dovendo convenire in giudizio un numero di contro interessati tra 50 e 150, viene esposto solo a costi di notifica che possono superare anche € 2.000,00. Di contro ciascun soggetto beneficiario ammesso riceverà almeno una quindicina di notifiche di ricorsi, per i quali, se vorrà dovrà costituirsi nei relativi giudizi per difendere un finanziamento tagliato all’osso ed inadeguato per qualsiasi rilancio del mondo agricolo (la media dei progetti finanziati non supera € 70.000,00), dovrà spendere notevoli somme per la difesa legale”.
Secondo il capogruppo del Psi “questa situazione è il risultato di una politica che predilige, non di certo il criterio di aiuto a far nascere e sviluppare realtà imprenditoriali nella nostra Regione finanziando progetti meritevoli in grado di puntare all’ammodernamento e alla multifunzionalità, ma quello di raggiungere un numero di domande finanziate, frammentando le risorse disponibili. Poco importa che per ogni domanda-progetto sia stato erogato un contributo irrisorio ed inadeguato ad un futuro minimo sviluppo imprenditoriale nel mondo agricolo. Confesso – dice Vita – che per me è stato imbarazzante raccogliere lo sfogo di tanti imprenditori destinati ad ingaggiare costose lotte giudiziarie perché la Regione Basilicata, in pendenza del termine per ricorrere al TAR, invece di attendere le decisioni del Tribunale Amministrativo, ha sprecato tutte le risorse a disposizione per scorrere una graduatoria affidando e concedendo a ciascun beneficiario un irrisorio contributo di € 20.000,00, quando, con una seria programmazione, avrebbe potuto evitare l’insensata corsa a salvare i fondi comunitari dal rischio di disimpegno per circa € 40.000.000,00 con una semplice autorizzazione a spostare sulla misura del PSR ulteriori fondi per finanziarie seriamente progetti per il rilancio dell’agricoltura”.
“E se non bastasse il caso del bando della misura 121 – aggiunge il capogruppo Psi – è utile il riferimento alla misura 112 che avrebbe dovuto favorire l’imprenditoria giovanile agricola e alla graduatoria dei giovani agricoltori con progetti tagliati e finanziati al 20%, con l’evidente handicap che un giovane, che si affaccia al mondo agricolo e che vuol intraprendere un’attività in questo settore presentando un progetto di start up che ovviamente prevede investimenti importanti, riceve un finanziamento di € 20.000,00 a fronte di un impegno assunto di progetto di gran lunga superiore”.