Psr; Agia su misure ricambio generazionale

La nuova programmazione del Psr 2014-2020 dovrà migliorare gli interventi a sostegno del ricambio generazionale in agricoltura, introducendo nuove modalità di attuazione della misura 112 e del pacchetto giovani. E’ quanto chiede l’Agia-Cia, l’associazione degli imprenditori agricoli “under 40” della Confederazione, in occasione del primo incontro, organizzato dall’Assessore Ottati oggi a Potenza e a Matera per condividere le linee di indirizzo strategico della programmazione 2014-2020 per lo sviluppo rurale.
“Nonostante che, tra il 2007 e il 2012, con la misura 112 dei Psr sia stato supportato  l’insediamento nel settore di alcune centinaia di giovani lucani (17mila in tutto il Paese)”, sostiene l’Agia, si tratta di cifre ancora basse, visto che tuttora per ogni agricoltore “young” ce ne sono 10 “over 65”. Senza contare il contestuale “numero elevato di rinunce alla misura”, considerato che le aziende neonate “trovano grandi difficoltà nell’attuare i loro piani di sviluppo”. Ecco perché, per il futuro, l’associazione dei giovani della Cia suggerisce che “andrebbe assicurata la possibilità di dividere i tempi di presentazione della domanda di premio del primo insediamento e della richiesta di finanziamenti per il piano aziendale sulle altre misure (111, 121, 311 etc.) individuando fasi di sviluppo successive che comunque mantengono lo stesso diritto di priorità legato al primo insediamento”.
“Se venisse introdotto, questo modo di procedere favorirebbe la crescita di progetti maggiormente basati sulle reali esigenze del giovane e della sua azienda -spiega l’Agia- diluendo nel tempo i suoi investimenti e il relativo rischio di abbandono dell’attività agricola, anche in età più avanzata, rinunciando agli sforzi fatti per l’avvio dell’impresa”.
Secondo l’Agia-Cia, è necessario “ripensare profondamente le politiche per l’imprenditoria giovanile in agricoltura, passando da azioni finora tarate esclusivamente sull’insediamento dei più giovani e lo start-up a processi di accompagnamento e politiche che possano sostenere l’impresa nelle ‘fasi adolescenziali’”, quando “inizia a confrontarsi con il mercato e la concorrenza” e “deve rafforzare il consolidamento delle proprie posizioni e incrementare la competitività”.

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