Si è conclusa presso l’Ordine degli Psicologi di Basilicata, una tre giorni di alta formazione dal titolo “Lo psicologo in comune: una sfida tra empowerement e comunità”. L’evento formativo Ecm ha visto tra i relatori, la prof.ssa Donata Francescato, già docente ordinario di Psicologia di comunità presso l’Università La Sapienza di Roma, tra le fondatrici italiane della Psicologia di Comunità, per l’appunto, autrice di numerosi testi e pubblicazioni scientifiche. L’attività formativa, che ha preso il via giovedì 8 ottobre, è stata suddivisa in tre moduli: il primo, “Lo sviluppo di comunità”; il secondo, “I Profili di comunità”; il terzo, “L’analisi organizzativa multidimensionale”.
“Lo psicologo operante negli uffici di servizio sociale”, il tema cardine della tavola rotonda, che ha ospitato il confronto, sui dati inerenti alla regione Basilicata, tra la prof.ssa Donata Francescato, la presidente dell’Ordine degli Psicologi di Basilicata, la dott.ssa Luisa Langone, il dott. Giovanni Razza, vice presidente dell’Ordine, la dott.ssa Mariarosaria Colangelo, coordinatrice della commissione socio-assistenziale dell’Ordine lucano, la dott.ssa Faustina Mangone, tesoriera e consigliera dell’Ordine, la dott.ssa Maneba, psicologa, il dott. Piero Lacorazza, Presidente del Consiglio regionale, gli assessori comunali ai Servizi Sociali di Potenza e Policoro, il dott. Stigliani e la dott.ssa Albanese, la dott.ssa Colicelli, in rappresentanza dell’assessorato alle Politiche per la Persona, dirigente regionale, psicologa e psicoterapeuta, attenta conoscitrice delle dinamiche psico-sociali, il dott. Celentano, sindaco di Bella, il dott. Sabina, sindaco del comune di Pietragalla, il presidente dell’Anci, il dott. Adduce.
Quest’ultimo ha precisato: “La Pianificazione non deve terminare mai. I “manuali” devono essere facilmente aggiornabili. I vuoti devono essere colmati e il modo migliore è attraverso le grandi innovazioni. Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è l’esempio principe di una comunità che ha fattivamente conseguito (a costo 0) un risultato unico, e ha agito per una unica missione”.
Gli fa eco, Lacorazza che ha lodato l’impegno dell’ordine degli Psicologi e sottolineato l’urgenza che venga inserita la figura del professionista psicologo in modo capillare nelle équipe multidisciplinari, rimarcando l’importanza strategica dell’interconnessione tra fattori globali e locali e mirando al riequilibrio dei distretti sanitari.
Particolare soddisfazione è stata espressa dalla presidente dell’Ordine degli Psicologi, la dott.ssa Langone che ha sottolineato: “Le nostre comunità sono in affanno, c’è un bisogno crescente di psicologi e psicologia. L’Ordine da sempre è attento a rilevare le plurime esigenze, valorizzando il professionista psicologo, attraverso la formazione ad hoc e dall’alto profilo culturale e sociale. A conferma di ciò, abbiamo coinvolto la prof.ssa Francescato, tra le fondatrici italiane della Psicologia di Comunità, con un palma res lodevole e significativo, che ci ha onorati della sua presenza. Vorrei tributare un particolare ringraziamento alle dott.sse Colangelo e Mangone per aver curato l’organizzazione dell’evento e perché sempre attente alle richieste degli iscritti che lavorano nel territorio e sul territorio”.
A proposito della formazione ha ribadito: “Quella nella fattispecie, si configura come step successivo a incontri già avvenuti con i coordinatori di ambito territoriale, nei quali sono state evidenziate criticità e punti di forza della realtà regionale. La giornata odierna è occasione preziosa e utile quanto mai, perché rappresenta un confronto a più voci e ci consentirà, sono certa, di riscrivere insieme una piccola parte della Psicologia di Comunità, per rendere i servizi sempre più efficaci e fruibili”.
La prof.ssa Francescato: “La Basilicata ha molti aspetti per cui essere lodata; la presenza di un professionista psicologo (come figura riconosciuta all’interno del sistema socio-assistenziale) è fondamentale, e per aver operato tale scelta, può definirsi un’antesignana. D’altronde, a oggi, le tematiche preminenti da dibattere (e quindi risolvere) rimandano alla prevenzione dei fenomeni. Tra essi, il conflitto tra le giovani e le vecchie generazioni, l’empowerement (cioè l’ascolto dei desideri e l’aiuto alla realizzazione di questi), la promozione dello sviluppo personale e comunitario (e per comunità si pensi anche a quelle mediatiche, universi molto frequentati dai nostri ragazzi). La psicologia può, e certamente lo fa, sostenere i processi di intersezione tra realtà nazionali e locali, in modo propositivo, perché il futuro possa essere sperato ma soprattutto fattivamente accolto. Fondamentale, in proposito, è il dialogo con le istituzioni e la politica. Il momento odierno, a Potenza, è occasione preziosa per l’interscambio delle esperienze, e perché si arrivi congiuntamente a intervenire secondo i bisogni per il bene comune, controllando il potere, ascoltando le famiglie, equilibrando i divari tra uomo e donna o tra ricchi e poveri. L’azione è semplice se coordinata: aiutare a progettare, stilare i profili di comunità, guardare all’individuo, al gruppo e alla comunità”.
Tutti i partecipanti si sono detti entusiasti dell’iniziativa e hanno tributato un ringraziamento all’Ordine per essere stati coinvolti all’interno di un evento di tale spessore culturale e rilevanza.
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