“La Basilicata è una regione nel cuore del Mezzogiorno e del Mediterraneo, che è stata e sempre di più è destinata a diventare anche terra di immigrazione. Non basteranno i Cie, le espulsioni o il reato di clandestinità per fermare i flussi migratori determinati da condizioni di fame, sete e disperazione. Dunque occorre costruire le condizioni per trovare un punto di equilibrio tra legalità, sicurezza e accoglienza, affinché la nostra terra possa essere realmente, e non retoricamente, terra di integrazione nel tessuto sociale, produttivo e civile, senza che i migranti costituiscano fonte di paura per le comunità ospitanti, ma piuttosto una opportunità da valorizzare”.
È la premessa fatta dal Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, questa mattina, nell’introdurre la conferenza stampa di presentazione dell’attività e dei servizi per i migranti messa in campo dalla Provincia di Potenza.
“Attività ispirata – ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali Paolo Pesacane – all’idea di sperimentare un’accoglienza diffusa sul territorio, evitando le concentrazioni in un unico luogo (vedi il Cie di Palazzo San Gervasio), di per sé foriere di esclusione sociale. Riguardo alla questione immigrazione, poi, l’Amministrazione provinciale prova ad uscire dalla logica dell’emergenza e a porre le basi, per i prossimi anni, per strutturare e fornire servizi ordinari, il più possibile in maniera omogenea, a cittadini italiani e stranieri”.
Nasce da qui il progetto Aesculapius, per cui la Provincia di Potenza (unica nel mezzogiorno) è stata selezionata dal Ministero dell’Interno tra le prime dieci amministrazioni a livello nazionale. Si tratta di un programma che punta alla formazione del personale sanitario e socio assistenziale dell'intero territorio provinciale sulla medicina transculturale e sulla mediazione culturale aperta al terzo settore. Per la realizzazione delle attività è stata costituita una importante rete che coinvolge l'Azienda Sanitaria di Potenza, l'azienda Ospedaliera "San Carlo", il Crob-Irccs di Rionero in Vulture, l'Ordine regionale dei Farmacisti, la Fimmg, il Comune di Potenza, i soggetti responsabili delle aree Pois (ambiti socio-territoriali), la Cgil, la cooperativa "Punto e a capo” e che è un esempio di come, in futuro, vada affrontato attraverso sinergie e cooperazioni il tema dell’immigrazione.
A settembre, inoltre, grazie ad un’intesa con la Regione Basilicata, nell’ambito del progetto SPRAR, Sportello per l’accoglienza ai rifugiati, (validato e ammesso anche dal Ministero dell’Interno) realizzato dalla Provincia di Potenza assieme all'Arci ed ai comuni di Avigliano, Bella e Rionero in Vulture – i cui rappresentanti hanno partecipato alla conferenza stampa – si sperimenterà l’accoglienza di 18 rifugiati, con un modello alternativo, finalizzato a favorire anche la piccola economia locale.
Infine la Provincia, nell'area del Vulture Alto Bradano, è stata individuata dalla Regione Basilicata quale soggetto responsabile ed attuatore delle azioni volte a fronteggiare efficacemente il problema dei flussi migratori nell'ottica di contrastare ogni forma di caporalato, di lavoro nero, di lavoro sommerso e sfruttamento. In particolare, con riguardo alla vicenda di Palazzo San Gervasio, è stato sottolineato come la questione non vada analizzata solo da un punto di vista sociale, ma anche da quello industriale ed economico, con il coinvolgimento degli assessorati regionali alle Attività produttive e alle Politiche agricole non soltanto della Basilicata ma quanto meno della Puglia e della Campania. Infatti il tema non è affrontare l’emergenza dal punto di vista sociale e neanche pensare che il pubblico possa sostenere di fatto situazioni di irregolarità, ma piuttosto costruire nel tempo condizioni adeguate affinché il sistema di raccolta dei pomodori e le imprese che vi operano non siano messe in difficoltà dalla catena della trasformazione e distribuzione, che tende a scaricare i propri costi sulle imprese e dunque sui lavoratori.
Rientra, poi, nell’impegno dell’Ente a favore dei migranti, l’attività formativa per i rifugiati, messa in campo con l’Apofil, come i Corsi di certificazione della lingua italiana come lingua straniera, già alla seconda edizione che ha fatto registrare 90 allievi avviati ai corsi e 82 iscritti all’esame (nella prima edizione su 94 allievi avviati ai corsi, 64 sono stati certificati) e il corso per assistenti familiari, che partirà a settembre con 148 adesioni.
In rappresentanza dell’Assessorato regionale alla Sanità, il direttore generale del dipartimento Piero Quinto ha espresso soddisfazione per il percorso di cooperazione avviato sul tema dell’immigrazione con la Provincia, ente attento e dinamico, che consentirà di mettere in campo risorse, interventi e modelli alternativi di accoglienza, confermando la grande sensibilità espressa dalla nostra terra verso la questione.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il direttore dell’Asp di Potenza Pasquale Amendola, secondo cui il progetto Aesculapius, in particolare, offre un’occasione preziosa per consolidare la rete tra istituzioni, volontariato e mondo del lavoro al fine di offrire, a più livelli, risposte mirate alle esigenze dei migranti. Sulla stessa lunghezza d’onda i rappresentanti degli altri partner del progetto.
Ha offerto il proprio contributo al dibattito anche il commissario della Comunità Montana Alto Bradano e membro del Cda di Acquedotto Lucano Antonio Anatrone che ha illustrato i servizi forniti lo scorso anno ai lavoratori stagionali di Palazzo San Gervasio.
A margine della conferenza è stata distribuita la “ Guida pratica ai servizi sanitari e orientamento alla promozione della salute delle popolazioni migranti”, realizzata dall’Azienda sanitaria di Potenza. (r.s.)