“La nuova ondata di sconti sui carburanti per il nuovo fine settimana, più consistenti rispetto a quelli precedenti, non tiene conto in alcun modo della specificità della Val d’Agri. Anzi, bisogna augurarsi che l’unica stazione Eni e le due-tre di altre compagnie in funzione nel comprensorio valligiano che, a ruota della campagna promozionale Eni abbasseranno i prezzi alla pompa, non esauriranno subito le scorte, come purtroppo è accaduto sette giorni fa”. E’ quanto sostiene il consigliere provinciale di Potenza e dirigente regionale di IdV Vittorio Prinzi.
“Si pone dunque l’esigenza – aggiunge – di individuare forme di agevolazioni specifiche e maggiori per gli automobilisti dell’area interessata alla produzione del petrolio se non altro per lanciare da parte dell’Eni un segnale che contribuisca a far “ripartire” il Paese e con esso la Val d’Agri che ha assoluto bisogno di azioni e misure di “ripartenza” dell’economia locale che invece subisce negativamente l’impatto petrolio. C’è un altro aspetto sottovalutato dall’Eni e dalle altre compagnie: nel fine settimana il risparmio sino ad oltre 10 euro a “pieno” dovrebbe facilitare i viaggi delle famiglie e dei giovani ma quanti usano l’auto per lavoro negli altri giorni della settimana, di fatto, non hanno alcun vantaggio per quella che oggi continua a rappresentare la spesa più consistente e che incide nel bilancio delle famiglie italiane. Come non va sottovalutato che anche con gli sconti nel nostro Paese – continua Prinzi – la benzina è la più cara d’Europa. In media 1,757 euro al litro. Stesso discorso per il gasolio: in Italia costa 1,637 euro al litro. L’1,36 euro al litro per la benzina della Spagna appare un miraggio, come l’1,29 euro per il gasolio. Ma non ci avviciniamo neppure all’1,58 euro al litro per la benzina in Germania, o all’1,44 al litro per il gasolio. E in Basilicata, come è noto, i costi sono i più alti del Paese (alcune isole escluse)".
"Per avere un’idea più precisa: in media un pieno di benzina per un auto di media cilindrata (con un serbatoio da 50 litri) in Italia si spendono circa 87,85 euro. In Germania lo stesso pieno costerebbe 79 euro, in Francia 77,50 in Spagna solo 68 euro. Sul costo pesano poi le numerose accise messe dai vari governi sin dal dopo guerra. A nulla sono serviti gli appelli dei consumatori di toglierne qualcuna. E adesso un ulteriore rischio è dato dal possibile aumento dell’Iva che il governo potrebbe introdurre entro ottobre e che farebbe lievitare il costo del carburante di altri 3-4 centesimi al litro. Per tutte queste ragioni – conclude Prinzi – il Governo non può lavarsi le mani e lasciare alla libera concorrenza di limare i prezzi di qualche centesimo ma deve intervenire direttamente con i poteri fiscali di cui dispone e nel caso della Val d’Agri e della Basilicata avviando l’attuazione, sia pure graduale, del Memorandum sul petrolio”.
bas 06