Province, Santochirico: pasticcio che poteva essere evitato

Per il consigliere del Pd “il governo sconvolge la Basilicata e ferisce Matera”. Ora occorre riassegnare “responsabilità, ricreando equilibri, politici e territoriali, a partire dall’articolazione della presenza dello Stato e della Regione sul territorio”

“Il governo sconvolge la Basilicata e ferisce Matera. L'assetto istituzionale quasi secolare della Basilicata è sconvolto dal decreto legge sulle Province, approvato oggi dal Governo. Un governo tecnico che con la costituzione della ‘Provincia di Matera – Potenza’ crea il paradosso politico e giuridico della Regione-Provincia. Non solo cancella storia, identità, autonomia di comunità ormai consolidate, riaccendendo antagonismi territoriali, ma crea un organismo illogico, che tradisce il suo ruolo di ente intermedio, diventando un potenziale generatore di conflitti con altre istituzioni. Un pasticciaccio che poteva e doveva essere evitato”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pd Vincenzo Santochirico.

“La legge di conversione – aggiunge l’esponente politico – deve costituire un'occasione di straordinaria ed eccezionale mobilitazione per cambiare il decreto legge e conservare le due province in Basilicata. Non ci sono riusciti i parlamentari, l'estate scorsa, quando invano tentarono di conservare almeno due province in ogni regione. C’é da augurarsi che ci riesca ora e tutti dovremo concorrere al raggiungimento di questo obiettivo. Ma sicuramente al peso e alla responsabilità di questa impresa non si potranno sottrarre coloro che nelle settimane scorse hanno sostenuto e imposto la linea della difesa ad oltranza delle due province in Basilicata come sola posizione forte e vincente”.

A parere di Santochirico “la decisione del governo è ancor più grave perché ignora la proposta subordinata di riordino approvata dal Consiglio Regionale di Basilicata, che cercava di attenuare i danni provocati dal Governo chiamando a una prova lungimirante di solidarietà e generosità le due città, e perciò infligge un durissimo colpo a Matera. Chi ha avversato e paralizzato quella soluzione, assicurando il sicuro ed inevitabile mantenimento delle due province, dimostri che non si trattava di un bluff. Se tale si rivelasse (come sembra purtroppo indicare l’art. 3 del DL), risulterebbe evidente la strumentalità di quella opposizione, la sua recondita finalità fuorviante e la sua malcelata ispirazione antimaterana, ma anche l'ingenuità o la miopia di chi, anche nella Conferenza delle Autonomie Locali, si è arenato su quella deriva. E a nulla varrebbero tardive lacrime di coccodrillo”.

“Emerge comunque e ancora con più nettezza – aggiunge ancora Santochirico – la necessità di una strategia complessa tesa a ridisegnare il sistema istituzionale nella nostra regione, per metterlo al riparo dalle incursioni governative e dai calcoli di convenienza politica locali,su cui abbiamo richiamato da tempo l'attenzione senza molto successo. Una strategia che richiede consapevolezza e maturità finora inespresse, che colmino un deficit di indirizzo e di governo politico – istituzionale regionale di questi processi e facciano superare la debolezza della direzione politica di questa fase. E che richiede anche un coinvolgimento più ampio, di cui rappresenta una buon esempio l’iniziativa di riunire i Consigli comunali della provincia di Matera sabato 10 novembre, assunta dal presidente della Provincia e dal sindaco della Città dei Sassi. Ritardo, deficit e debolezza che andrebbero superati riassegnando responsabilità, ricreando equilibri, politici e territoriali, a partire dall’articolazione della presenza dello Stato e della Regione sul territorio, imprimendo una svolta profonda a questa incerta prima metà della legislatura regionale. Su questi temi la partita è aperta”.

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