“Iniziative come quella assunta dal sen. Felice Belisario a Matera non aiutano certamente a spiegare ai cittadini la posizione del partito in merito al riordino delle Province, ma anzi generano nuova confusione sia per l’immagine del partito, in quanto la conferenza stampa non ha registrato la partecipazione dei dirigenti e dei consiglieri provinciali anche di Potenza di IdV, che per la scelta delle presenze al tavolo della conferenza e per la posizione del sen. Belisario che, pur identica a quella dei suoi colleghi lucani degli altri partiti, non ha firmato l’emendamento per evitare che in Basilicata ci sia una sola provincia”. E’ quanto sostiene Vittorio Prinzi, consigliere provinciale e dirigente regionale di IdV.
“Ritengo – aggiunge – che soprattutto in una fase delicatissima della vita del partito e in attesa dell’Assemblea generale nazionale del 15 dicembre prossimo, ogni attività finalizzata al rilancio dell’immagine, al confronto con i cittadini e di conseguenza alla comunicazione debba avvenire prima di tutto con le idee chiare e senza personalismi. Alla Provincia di Potenza abbiamo contribuito a superare il rischio di arroccamento intorno ad una sterile quanto inutile difesa dello status quo, superando lo steccato di un dibattito Province sì, Province no, a partire da un interrogativo: quale Basilicata senza Province? Le Province, come non devono essere condannate come capro espiatorio di tutti gli sprechi e i costi della politica (i fatti e le cifre, come è noto, dicono ben altro), così oggi non possono e non devono costituire una palla al piede, a ben vedere, pur meno pesante di tante altre, per una riforma costituzionale che tenda ad uno Stato più efficiente e meno costoso e persegua un riassetto istituzionale ed amministrativo delle autonomie locali. Ribadisco, per evitare fraintendimenti, come accaduto in passato – afferma Prinzi – che non è in alcun modo in discussione la posizione del partito a favore della soppressione delle Province che ha trovato, come più importante iniziativa di IdV, la raccolta di firme a sostegno di un referendum popolare.
Ritengo, però, che si debba rifuggire il dibattito formale, tanto più in questo momento il discorso cade a pennello in una regione come la nostra, che finalmente à decisa ad approvare il nuovo Statuto, il quale non può non essere particolarmente attento nel considerare l’importanza e il ruolo degli organi di governo democratico del territorio, riflettendo su cosa hanno fatto sinora le Aree Programma e cosa dovranno fare le Unioni dei Comuni. E ciò in una visione legata alla specificità regionale, la quale proprio per le sue caratteristiche, geografiche e demografiche, ha bisogno di strumenti di coesione e di poche centri di spesa, proprio per evitare sprechi e dispersione di risorse. In un momento in cui tutti danno addosso alla politica e ai politici (a torto o a ragione) – conclude l’esponente di IdV – dobbiamo avere il coraggio di difendere la partecipazione democratica e non confondere i costi della politica, certamente da ridurre, con i costi della democrazia, che regolati e contenuti il più possibile, vanno difesi e sostenuti da una società civile e democratica”.
BAS 05