Province.Lacorazza: errore una sola regione una sola provincia

“No ai tagli lineari. Si ai fabbisogni e costi standard, si alla perequazione per recuperare i ritardi e i gap, ma sarebbe un errore una sola regione una sola provincia. Come già sostenuto mesi fa il tema delle province è un tema che riguarda a trecentosessanta gradi anche il futuro della Basilicata”.
E’ il messaggio lanciato dal Presidente dell’Upi Basilicata e della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi a Roma, alla presenza del presidente dell'Unione delle Province d'Italia, Giuseppe Castiglione, e del presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta.
Le Province – è emerso dalla conferenza- subiranno, a causa della spending review, un taglio di 500 milioni di euro per il 2012 e di 1 miliardo di euro per il 2013 perché il Governo considera come consumi intermedi un totale di 3,7 miliardi di euro: in realtà questa cifra include voci di bilancio delle Province che non sono consumi intermedi aggredibili, bensì servizi.
I consumi intermedi sono stati ottenuti dal Governo prendendo la spesa corrente e sottraendovi le spese per il personale, le spese per interessi e tasse e i trasferimenti correnti ad altre Pubbliche amministrazioni, ma il totale effettivo dell'ammontare dei consumi intermedi, escluse le spese per i servizi, è pari, per l'Upi, a 1,3 miliardi.
Nel caso della Provincia di Potenza i consumi intermedi calcolati dal Governo sarebbero pari a circa 60 milioni di euro, ma sono stati inclusi in questi consumi servizi essenziali che la Provincia gestisce per conto della Regione  e che non si possono tagliare (trasporto pubblico locale 23 Meuro – formazione 9 Meuro, forestazione 1,1 Meuro, vie blu 8 Meuro). Al netto di tali funzioni i consumi intermedi realmente aggredibili sarebbero 18 milioni di euro, consumi che ricomprendono comunque attività essenziali quali le spese per il funzionamento degli uffici, manutenzione patrimonio, spese funzionamento scuole, manutenzione stradale, autoparco e sgombero neve, spese di funzionamento mercato del lavoro, ambiente, polizia provinciale e spese per la rappresentanza politico democratica che nel corso di questi anni hanno registrato una riduzione pari ad oltre 3 Meuro. Il taglio di 8,3 Meuro operato dal Governo è dunque impraticabile perché non incide sui 60 Meuro, bensì sui 18 Meuro che comprendono, come si è visto, servizi essenziali. Per di più si tratta di una contrazione di risorse che anziché riguardare l’intero esercizio andrebbe operata in soli 4 mesi, diventando  dunque insostenibile.   
“Parametrando 1,3 miliardi ai 500 milioni previsti dalla spending, il taglio reale che dovrebbe spettare alle Province – ha detto stamane Castiglione – è pari a 176 milioni di euro per il 2012 invece dei 500 milioni previsti e 352 milioni di euro per il 2013 invece del miliardo previsto". "Non siamo in grado di garantire che i 5000 edifici scolastici che gestiamo possano iniziare l'anno scolastico", ha lanciato l'allarme Saitta, secondo cui inoltre "se il Governo non dovesse cambiare idea la metà delle province andrà in dissesto finanziario: il commissario Bondi non ha considerato che noi svolgiamo funzioni che non sono tagliabili". Per Lacorazza "i tagli avranno un impressionante impatto umano. Inoltre non si può tagliare sulle manutenzioni di strade e scuole ad anno già iniziato. Perché invece non si riesce ad intaccare le 3.127 società ed enti partecipati regionali che costano 7 miliardi l'anno? – si è chiesto Castiglione -. Due miliardi e mezzo è il costo dei soli Consigli di amministrazione. (r.s.) bas 03

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