Prov Pz. Macchia: svolta culturale su temi ambientali

“E’ necessaria una svolta culturale e comportamentale sui temi ambientali in Basilicata, una svolta non differibile ma possibile”.
E’ quanto sostenuto dal vicepresidente della Provincia Massimo Macchia intervenuto al congresso regionale di Legambiente tenutosi oggi a Potenza.
“Gli eventi delle ultime settimane- ha detto Macchia- dimostrano, ancora una volta, quanto sia urgente un cambiamento nei temi ambientali, dei rifiuti e del monitoraggio. Le difficoltà di smaltimento vissute in queste settimane dal bacino di Potenza, che sono imputabili non all’insufficienza di volumetrie negli impianti di trattamento ma al mancato rispetto delle ordinanze regionali che dispongono per lo smaltimento fino al 30 novembre, provano la necessità di superare l’attuale fase commissariale dell'ato rifiuti per procedere speditamente a dare corso alla conferenza interistituzionale (istituita lo scorso anno con legge Regionale), il tutto per definire l’assetto e la “governance” del processo: occorre un “luogo” di maggiore condivisione, responsabilità e governo in materia di smaltimento rifiuti. A tale “passaggio” deve anche accompagnarsi la necessaria rivisitazione del piano regionale dei rifiuti (che deve avvenire entro il 2013) al fine di gestire in maniera programmatica il futuro.
A questo si aggiunge lo sforzo che la Provincia sta facendo per dotare il territorio di una impiantistica adeguata alla valorizzazione della frazione umida e, in tal senso, va evidenziata la prossima aggiudicazione dei lavori (con la conseguente firma del contratto con l’impresa) per l’impianto di compost Venosa a cui si affianca il lavoro iniziato per l’impianto di Santarcangelo il cui bando sarà pubblicato nelle prossime settimane.
E’ chiaro che il baricentro del sistema deve essere la raccolta differenziata e le recenti esperienze di alcuni comuni dell’alto bradano dimostrano che, nonostante l’assenza di un impianto di compost di prossimità, è possibile, con politiche razionali ed efficienti, raggiungere percentuali di raccolta differenziata elevatissime (oltre il 65% di valore medio), il tutto realizzando un vantaggio in termini economici ed ambientali per il territorio e i cittadini. Questa esperienza dimostra che la svolta è possibile e non più rinviabile.
Allo stesso modo occorre una svolta sul tema del sistema di monitoraggio. La vicenda Fenice dimostra come occorra una riflessione istituzionale e politica rispetto alla definizione di un sistema di governance più ordinato, di tempi e procedure più rigorose e di un sistema rafforzato ed integrato di monitoraggi che, anche coinvolgendo istituti nazionali, possa ricostruire una credibilità nel rapporto con le popolazioni laddove insistono impianti e produzioni di notevole impatto ambientale.
Accanto a questo –ha concluso l’assessore all’ambiente- occorre accelerare su modelli di sviluppo che mettano al centro la eco sostenibilità. In questo senso, va ricordato il progetto scuola ecologica, già in fase di realizzazione e premiato anche da Legambiente Nazionale, il cui obiettivo è realizzare una rete di edifici scolastici con impianti certificati, fotovoltaici, eolici, di geotermia e di compostaggio, in linea con gli obiettivi europei di riduzione del 20 % di CO2, aumento del 20% dell'efficienza energetica e aumento del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili.
Accanto a questo intervento, va anche ricordata l’adesione (con la pubblicazione di un avviso pubblico effettuata lo scorso 17 novembre) della provincia di Potenza, al progetto “Provincia Eternit Free” che, a valere sul conto energia del 2011, si propone di effettuare dapprima un censimento delle coperture in eternit e, a valle, la bonifica delle stesse con incentivi per la sostituzione con pannelli fotovoltaici.

    Condividi l'articolo su: