Prov Pz.Lacorazza: istituzioni locali sollecitino governo su Fiat

Dopo l’intesa raggiunta al tavolo con le organizzazioni sindacali di categoria (Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fim-Cisl, Fismic-Confasal e Ugl Metalmeccanici), coordinato dall’assessore Valluzzi, che garantisce, per tutto il mese di agosto, i servizi di trasporto pubblico locale verso la Fiat-Sata di San Nicola di Melfi, il Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, condividendo le preoccupazioni dei sindacati, ha scritto oggi una lettera al presidente della Regione De Filippo, all’assessore Pittella, ai presidenti delle Province interessate dalla presenza di uno stabilimento Fiat, ai parlamentari e al presidente dell’Anci per sollecitare una seria riflessione sulla situazione che non solo Melfi  sta vivendo nel contesto più generale di crisi del mercato dell’auto e della strategia messa in atto dalla casa torinese.
L’auspicio di Lacorazza è che il tema, visto anche il preoccupante livello di cassa integrazione e gli annunci che ipotizzano esuberi, sia una delle priorità dell’agenda politico-istituzionale.
“Le ultime dichiarazioni dell’amministratore delegato di Fiat  Sergio Marchionne – è la riflessione del Presidente – hanno generato preoccupazioni tra i lavoratori e sui territori, anche per gli evidenti effetti che mercato e strategia aziendale  producono non solo su Fiat ma, soprattutto, sul suo importante indotto. Penso, a questo proposito, che debba esserci un maggior protagonismo del governo nazionale, anche perché i prossimi mesi potranno essere decisivi. C’è bisogno, quindi, di unire le forze per responsabilizzare il governo e le forze politiche e sociali del nostro Paese. Le istituzioni, incluse quelle locali, possono svolgere un ruolo incisivo, anche perché tutto questo consentirà di calibrare con maggiore forza ed unità il nostro impegno alla luce di alcune scelte avviate dalla regione, tanto sul versante della ricerca quanto  su quello delle reti di impresa sull’automotive”.
Abbiamo la necessità quindi di pensare seriamente alla condizione attuale ma anche di proiettarci con attenzione al futuro, pensando a cosa sarà domani Fiat.
“Dal prato verde all’auto verde: sarebbe da questa prospettiva una suggestione molto interessante. Una scelta, più che una suggestione, che presuppone un Paese in grado di costruire strategie di politica industriale per accompagnare i propri prodotti, la propria tradizione del ‘fare cose’ in tutto il mondo. Un Paese che in fretta recuperi, rafforzi e investa con più decisione sui pilastri del programma “Industria 2015”, un programma in grado di combinare ricerca, industria, servizi e nuove tecnologie e che metta in campo un maggiore coordinamento delle diverse risorse, scongiurando il rischio di disperderle, senza alcuna efficacia, in mille rivoli e in altrettanti centri di spesa”.
“Un Paese che deve, per tempo, saper leggere e programmare politiche per integrare ricerca, innovazione e sostenibilità. Fattori questi – ha concluso Lacorazza – che proprio nell’auto possono incontrarsi positivamente. In questi giorni la vicenda dell’industria siderurgica, ed in particolare la delicatissima questione dell’Ilva di Taranto, ci dice, anche se con caratteristiche e sfumature molto diverse, come sia aperta da tempo la sfida per coniugare diritti e produttività, ambiente e lavoro. Penso che il futuro dell’Italia sia anche legato alla capacità di ricostruire politiche industriali adeguate al tempo che viviamo, ovvero in sintonia con quella crescita sostenibile, intelligente e inclusiva, che rappresenta l’asse portante del programma Europa 2020”.  (r.s.)

bas 06

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