Prov. Pz, approvato odg su impianto termodinamico di Banzi

Approvato all'unanimità, esprime “netta contrarietà” e “impegno a vigilare”

E' stato approvato all'unanimità, nella seduta del Consiglio provinciale di oggi, un ordine del giorno, prima firmataria il consigliere Raffaella Piarulli (Pd), con cui l'Ente Provincia e gli amministratori provinciali esprimono la loro netta contrarietà alla realizzazione dell'impianto termodinamico di circa 226 ettari da realizzarsi in territorio di Banzi, a ridosso dell'abitato di Palazzo San Gervasio e si impegnano a vigilare e ad essere presenti, nelle sedi istituzionali in cui si affronterà la questione, al fine di evidenziare tutte quelle criticità che ad oggi ci sono sulla fattibilità dell'impianto stesso, affinché venga garantita la salvaguardia dei territori e la salute dei cittadini.
"I principali impatti che l'impianto avrebbe, come emerso nella commissione Ambiente della Provincia di Potenza – ha spiegato Piarulli – riguardano l'utilizzo di un territorio ad attuale uso agricolo, per una superficie complessiva di 200 ettari, l'emissione in atmosfera dei prodotti di combustione e concentrazione al suolo risultante dalla diffusione dei fumi prodotti, le emissioni acustiche nel territorio e lo sversamento nel recettore Fosso Marascione dei reflui di scarico del processo di raffreddamento".
"E' importante che la politica recuperi la sua capacità di programmazione e che la pubblica amministrazione concluda i procedimenti amministrativi. Vicende come quella oggetto dell'odg approvato oggi in Consiglio – ha affermato il vicepresidente della Provincia di Potenza Massimo Macchia – sono la conseguenza di alcune mancate scelte effettuate dalla politica in temi fondamentali come l'energia e l'ambiente. Occorre recuperare l'autorevolezza delle scelte in quanto solo in questo modo possono innescarsi percorsi virtuosi di sviluppo ecosostenibile. In questo cammino è necessario, inoltre, garantire il governo dei territori e del processo, affinché le singole amministrazioni comunali possano autodeterminarsi ma, allo stesso tempo, non essere lasciate sole in vicende di scelte fondamentali come quella odierna. È proprio la mancanza di queste scelte, infatti, che ha permesso situazioni come quelle di Banzi-Palazzo, simili a molte altre che si sono verificate nel nostro territorio".

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